14 Mag 2013
“L’aggressione al ministro Cecile Kyenge sul tema della cittadinanza e dello ius soli è indice di un riflesso mai superato di una parte dello schieramento politico ad utilizzare l’immigrazione in termini demagogici e strumentali quando non palesemente razzisti”. Lo afferma il segretario confederale della CGIL, Vera Lamonica.
“Riconoscere i diritti di cittadinanza ai bambini nati e vissuti nel nostro Paese – prosegue il dirigente sindacale – non è solo un atto di civiltà, ma un messaggio di fiducia e di futuro ad un Paese che attraversa un momento drammatico. L’Italia infatti non può continuare ad essere nella situazione paradossale di nascere ed investire su ragazzi destinati a diventare ‘stranieri’”
“Siamo vicini al ministro Kyenge – conclude Lamonica – e le facciamo i migliori auguri di buon lavoro. La sua presenza al governo è uno dei tratti delle potenzialità e della ricchezza della società italiana, e le cose che ha detto sul tema dell’integrazione e dei diritti, sono tali da poter qualificare una politica e farci uscire dal clima plumbeo e xenofobo che ha caratterizzato la legislazione e gli interventi degli anni scorsi”.
http://www.cgil.it/tematiche/Documento.aspx?ARG=IMMIGRAZIONE&TAB=0&ID=20921