19 Giu 2009
“Negli anni della persecuzione razziale in Italia, alcuni cittadini di origine ebraica divenuti italiani con provvedimenti di concessione, furono privati di cittadinanza perdendo il nostro ‘”status civitatis’ e dovettero lasciare il territorio nazionale emigrando all’estero.
Nonostante nel 1944 tali leggi furono abrogate, costoro nel frattempo, per evitare condizioni di apolidia, avevano acquistato la cittadinanza del Paese di emigrazione.
È stato di recente sollevato il problema del riconoscimento della cittadinanza a questi ex connazionali e una circolare del ministero dell’Interno del 15 giugno scorso ha chiarito che, poiché non si trattò di una scelta volontaria in quanto determinata dalle tragiche vicende storiche, i nostri ex connazionali, salvo espressa rinuncia, non hanno mai perso la cittadinanza italiana, trasmettendola dunque ai loro discendenti” (17 giugno 2009, Ministero dell’Interno)”
LA CIRCOLARE: