CLASSE DI SOLI STRANIERI A BOLOGNA. DOCUMENTO ASGI PER UN CONFRONTO

26 Nov 2013

 

Come promuovere pari opportunità d’istruzione per gli studenti stranieri?

E’ questo il titolo di un documento dell”ASGI che fa il punto sul quadro giuridico in vigore e invita all’apertura di un confronto per discutere apertamente delle problematiche in gioco e delle possibili soluzioni.

Il documento nasce dalla vicenda della scuola bolognese, della quale abbiamo parlato nello scorso numero, che ha istituito una classe di soli studenti stranieri ponendo al centro del dibattito pubblico una domanda fondamentale: come gestire l’inserimento scolastico delle ragazze e dei ragazzi immigrati che non parlano italiano, per far sì che possano nel più breve tempo possibile raggiungere un livello di conoscenza della lingua tale da garantire loro pari opportunità di istruzione? Spesso, dice l’ASGI, insegnanti e dirigenti scolastici affrontano quotidianamente la questione, con competenza, passione e creatività promuovendo sperimentazioni e interventi innovativi, in un contesto generale di draconiani tagli alle risorse e di crescente complessità nella gestione delle classi.

Tali sperimentazioni, tuttavia, dice l’ASGI, devono realizzarsi nel rispetto della normativa vigente e delle indicazioni del Ministero dell’Istruzione in materia, nonché del principio di non discriminazione.

Nel documento l’ASGI traccia il quadro giuridico in vigore in Italia, elencando la normativa e le disposizioni ministeriali e illustra i criteri definiti dalla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo, rispettando i quali gli interventi effettuati non costituiscono atti discriminatori. In particolare, l’ASGI ritiene che:

-la normativa vigente non consenta l’istituzione di classi separate per soli stranieri, neanche in via transitoria (le c.d. “classi ponte”);

-gli studenti stranieri con basse competenze linguistiche in italiano, inseriti nelle classi ordinarie, devono ricevere adeguato supporto affinché lo svantaggio iniziale possa essere colmato nel più breve tempo possibile;

-gli interventi separati dalla classe ordinaria (ad es. i laboratori intensivi di italiano in orario curricolare) devono essere realizzati nel rispetto delle condizioni definite dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo affinché tali misure non siano discriminatorie;

-devono essere al più presto stanziate le risorse necessarie affinché le scuole possano attivare interventi di supporto all’apprendimento dell’italiano L2 adeguati alle esigenze.

“E’ urgente”, conclude l’ASGI, che si apra uno spazio di confronto in cui tutte gli attori coinvolti – le scuole, il MIUR, i rappresentanti dei genitori, gli Enti locali, il privato sociale che collabora con le scuole, pedagogisti e giuristi – possano discutere apertamente delle problematiche in gioco e delle possibili soluzioni per promuovere efficacemente pari opportunità di istruzione per tutti i minori che vivono in Italia, a prescindere dalla loro nazionalità”.

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