24 Feb 2015
La Commissione europea ha annunciato il potenziamento della sua assistenza a favore dell’Italia, L’operazione congiunta di Frontex Triton sarà prorogata almeno fino alla fine del 2015 e saranno erogati all’Italia 13,7 milioni di EUR in finanziamenti di emergenza attingendo al Fondo Asilo, migrazione e integrazione (AMIF). La Commissione europea è inoltre pronta a rispondere rapidamente a eventuali richieste italiane di aumentare le risorse dell’operazione congiunta Triton.
Come si vede, la risposta della Commissione europea all’emergenza sbarchi non cambia di segno, come chiedono le associazioni impegnate sul tema dei diritti dei migranti. Ci è impossibile segnalare tutte le prese di posizione sul tema susseguitesi in questi giorni, ma fra le tante segnaliamo almeno quella dell’Associazione Studi Giuridici Immigrazione (Asgi), che scrive in un comunicato: “L’attuale quadro internazionale richiede all’Europa e all’Italia il coraggio di saper ideare ed applicare anche strade innovative per assicurare una più efficace protezione internazionale a coloro che sono in fuga verso l’Europa prima che giungano sul suo territorio. Rimaniamo contrari all’ esternalizzazione delle richieste di protezione, perché contro il diritto internazionale in materia di asilo”.
Per Asgi, “sia la concreta dinamica dei tragici fatti di questi giorni che quella di altre tragedie passate sotto silenzio solo in ragione delle loro minori dimensioni indica con evidenza che con un programma strutturato di search e rescue dotato di mezzi adeguati di soccorso e che operi in acque internazionali sulle rotte critiche del Mediterraneo e in particolare nelle aree SAR di Malta, Tunisia e Libia gran parte delle persone in fuga possono essere salvate”. Contesta, poi, “l’ improvvida scelta di porre fine dell’operazione Mare Nostrum per sostituirla con l’operazione Triton”, per la quale molti avevano enfatizzato la forza dissuasiva alle partenze che avrebbe avuto con la scelta di arretrare l’ambito delle azioni di salvataggio a sole 30 miglia dalle coste europee, previsione che invece i dati degli arrivi hanno sconfessato, dal momento che fino ad oggi sono stati persino superiori a quelli dello stesso periodo del 2014.
Scrive Asgi che “appare non più rinviabile che l’Unione Europea superi l’inefficiente programma Triton e adotti nel minor tempo possibile un programma coordinato di ricerca e soccorso nel Mediterraneo avente caratteristiche simili a quelle che ha avuto l’operazione Mare Nostrum”. Per Asgi, inoltre, le istituzioni dell’Unione europea debbono porre con assoluta priorità nell’agenda politica l’adozione di nuove e più efficaci politiche sulla cd “dimensione esterna dell’asilo” che permettano di avvicinare la protezione ai rifugiati la cui fuga è bloccata nei paesi di transito (spesso a loro volta paesi in guerra o ad altissima instabilità politica) e di contrastare efficacemente le organizzazioni criminali. In particolare chiede: a) l’istituzione di un reale programma europeo di reinsediamento che sostituisca il fragile programma attuale al quale hanno aderito pochi stati dell’Unione e che ha dato finora vita a interventi di reinsediamento dalle dimensioni estremamente modeste; b) la revisione dell’attuale miope politica di totale chiusura al rilascio di visti di ingresso per motivi umanitari verso i paesi UE.