VERO: I COMUNI DEI NOSTRI TERRITORI SONO I PIU’ ATTIVI NELLE DENUNCE ANTIEVASIONE FISCALE. CGIL SPINGE PERO’ PER INTESE TERRITORIALI E PER MIGLIORARE UN’ATTIVITA’ DI PREVENZIONE PURTROPPO IN CALO

02 Set 2019 agenzia entrate, comuni, emilia romagna, evasione contributiva, evasione fiscale,

Una buona e fresca notizia dal comune di Carpi che si impegna al riutilizzo, sui servizi a sostegno del lavoro, dei 105 mila euro recuperati dallo Stato grazie alle segnalazioni partite dal Municipio di specifici casi di “fondato sospetto di evasione fiscale e contributiva” consumati da imprese e/o cittadini nel proprio territorio.
Un’attività preziosa dei Comuni, prevista da un’ottima legge, ben riassunta sui risultati nazionali ottenuti nel 2018, pubblicati dall’Agenzia delle Entrate e ben presentati sui media anche locali.
Vediamo che l’Emilia Romagna è 1° regione sul podio nazionale per i migliori esiti antievasione, e con le province di Modena e Bologna in primis (nel pdf allegato il report dell’Agenzia dell’Entrate 2018).
La Cgil però da tempo spinge ed insiste per urgenti interventi correttivi in ogni territorio, allo scopo di correggere una tendenza in preoccupante ribasso!

Nei mesi scorsi il Sindacato ha sollecitato con insistenza il Governo gialloverde a rinnovare questa preziosa norma a vantaggio dei Comuni impegnati nel contrasto all’evasione fiscale.
Purtroppo, inascoltati, e fra pochi mesi – con la fine 2019- scade il rimborso ai Comuni del 100% delle tasse evase e recuperate grazie alle loro segnalazioni.
Il nuovo Governo, che pone fra i suoi primi punti di programma la giustizia e l’equità fiscale, dovrà perciò legiferare con urgenza il rinnovo del “ristorno economico” ai Comuni.

Ma rivediamo i buoni dati, però in discesa, sui quali occorre lavorare con impegno serrato.
Emilia Romagna e Lombardia sono le prime due regioni con 98 e 82 Comuni che nel 2018 hanno coinvolto l’Agenzia delle Entrate con “almeno una segnalazione contro evasori”.
Cioè, solo in queste due regioni si conta il 46% dei Municipi segnalanti, considerando che sono solamente 391 sui 7.982 Comuni in tutta Italia !
L’Emilia Romagna è di gran lunga la 1° regione coi Comuni che incassano il “ristorno” recuperato dallo Stato contro gli evasori: 3,31 milioni,e cioè il 29,3% dell’intero importo nazionale pari a 11,4 milioni di euro.
Dati e risultati però in calo preoccupante.
A livello nazionale meno del 5% dei Comuni interviene contro evasioni e truffe fiscali e contributive.
In questa nostra “prima” regione, sono 83 i Comuni che lo scorso anno hanno “fatto almeno una segnalazione”: cioè, 1 su 4, rispetto ai 328 Municipi emiliano-romagnoli.
Con il record di San Giovanni in Persiceto che incassa 1,51 milioni.
Ma solo un paio di anni prima, in questa regione furono 186 i Comuni segnalanti e ben 38 solo nel modenese.
Lo scorso anno invece, ad esempio, la provincia di Modena è ancora prima, ma con 16 Comuni su 48, poi Reggio Emilia con 15, Bologna con 13, Ravenna con 10…e le altre cinque province con meno di 10 enti locali segnalanti.
Cioè, cresce l’evasione/irregolarità fiscale, ma sono in calo i Comuni che riescono/vogliono segnalare i sospetti truffatori. Un calo anche fra i Municipi cosiddetti “capi-comprensorio”.

La “restituzione” ai Comuni del 100% delle evasioni concretamente recuperate, è una buona opportunità per i bilanci locali e, sopratutto, una forte occasione per valorizzare concretamente l’azione civica ed etica del Comune per il rispetto dei suoi tanti cittadini onesti e l’isolamento dei truffatori infiltrati fra i propri abitanti e/o imprenditori.
Ottime e concrete ragioni per la Cgil al fine di rafforzare le disponibilità dei nostri Comuni a lavorare contro i propri evasori.
Come? Lavorando concretamente – con accordi e protocolli di intesa territoriali coinvolgendo le rappresentanze sindacali, sociali ed imprenditoriali – su alcuni punti decisivi, per spingere e sostenere i Comuni che ancora NON segnalano, o ne fanno pochissime, verso concrete soluzioni.
Ad esempio :
1) Superando il reale e negativo calo degli organici del personale, sopratutto nei piccoli/medi Enti, organizzando l’attività di “osservazione e controllo” sulle forme crescenti di economie e lavori abusivi, e fiscalmente irregolari, a livello sovra-comunale col coordinamento delle nostre Unioni dei Comuni.

2) Assumere il formale impegno che vincoli i Comuni a riutilizzare le risorse recuperate ed incassate, nel potenziamento di servizi sociali, scuola, ambiente e lavoro.

3) Programmare ed organizzare, in ogni Unione dei Comuni e con la disponibilità dell’Agenzia delle Entrate, corsi di formazione professionale per il personale comunale addetto.
Formazione specifica, necessaria e mirata sulle specificità territoriali dell’evasione “nostrana”: proprietà immobiliari; abusivismo urbanistico, commerciale e professionale; fasulle “residenze fiscali all’estero”; omesse dichiarazioni Imu; affitti in nero; ecc…

Punti di lavoro fattibili ed utili? Allora discutiamone e, col finire delle vacanze, si proceda – in ogni Unione Comunale – a riunire tavoli di confronto per discutere e decidere.
E’ necessario aggiungere un altro primato alla nostra Regione: oltre ad avere i Comuni che più denunciano gli evasori, l’Emilia Romagna sia la regione che per prima ne veda crescere il numero.

Franco Zavatti, Cgil Modena-coordinamento legalità e sicurezza Cgil ER

 

Modena, 2/9/2019

 

Servizio del Tg Trc Modena, edizione del 3/9/2019 delle ore 19.30

 

Se la lotta non si fa: partecipazione dei Comuni alla lotta all’evasione fiscale, intervista di Franco Zavatti a Radio Articolo 1, 4.9.19

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