18 Ott 2022 altraeconomia, andrea chiesi, andrea zanni, atipico festival, broke one, cgil modena, claudio musso, cultura, Damir Ivic, David Yambio, daykoda, Diari di Mediterranea, don mattia ferrari, Ebrima Kuyateh, ènostra, gianluca ruggieri, Indian Wells, La Sirenella, Nodi Bolina, outer aps, Pietro Iannuzzi, roberto alfano, roots, spettacolo,
Si è chiusa domenica nella splendida cornice del cortile del Leccio la 1° edizione di Atipico Festival, un week-end di incontri, musica e arte per esprimere l’importanza della cultura come partecipazione democratica, crescita personale e interpretazione del mondo.
Dal 14 al 16 ottobre scorso, Cgil Modena, con la direzione artistica dell’Associazione Outer Aps, si è confrontata con il mondo della cultura e dello spettacolo da una prospettiva insolita, quella del mondo del lavoro, coinvolgendo la città con il cartellone principale del festival e la provincia con alcune iniziative dedicate che hanno coperto tre aree grazie alla preziosa collaborazione di Fondazione Fossoli, RadioAntenna1 e Circolo Arci Fermata 23.
Il debutto di questo nuovo format, destinato a proseguire e crescere come riferimento per le realtà che letteralmente vivono di cultura, è stato uno dei momenti più convincenti e partecipati, con la mostra di Andrea Chiesi e Roberto Alfano al 60 di via Carteria. Presso Studio Tape è andata in scena una conversazione visiva e letterale su due interpretazioni diverse dell’arte visiva, guidata da Claudio Musso di Artribune, che ha stimolato il dibattito sul rapporto tra l’artista, il proprio lavoro, le committenze e le istituzioni. La mostra resterà allestita fino al 13 novembre prossimo.
Dopo una notte di festa al Vibra Club con il live del “jazzista elettronico” Daykoda e il djset del producer milanese Broke One, il sabato del festival ha posto La Tenda di viale Monte Kosica al centro del cartellone con un dibattito legato all’ambiente e alla transizione ecologica guidato da Andrea Zanni (Domani) in conversazione con Gianluca Ruggieri di Altreconomia, attivista energetico e ricercatore, tra i fondatori di ènostra, fornitore cooperativo di energia elettrica, rinnovabile, sostenibile ed etica. Spazio poi alla musica con il talk dedicato ai professionisti del settore, condotto da Damir Ivic, giornalista di Soundwall e Rolling Stone Italia, insieme a Pietro Iannuzzi, in arte Indian Wells, produttore calabrese che, dopo aver raccontato il suo rapporto con la produzione musicale e tutte le sfaccettature personali dell’essere musicista, una professione vista ancora attraverso troppi luoghi comuni, ha scaldato La Tenda con live energico e sorprendente che ha tenuto il pubblico incollato al palco grazie a un compendio visivo perfettamente in linea con gli arpeggi elettronici delle sue composizioni.
La domenica di Atipico è iniziata con un primo confronto tra pubblico e organizzatori e, come nella migliore tradizione emiliana, non poteva che succedere a tavola, nelle sale della Bocciofila La Sirenella, che ha ospitato il pranzo sociale del festival. Un momento effettivamente atipico per un festival culturale, ma che di fatto ha concretizzato l’obiettivo di stimolare una comunità a confrontarsi in maniera partecipata e orizzontale sui temi che hanno contraddistinto il cartellone di Atipico Festival.
In chiusura il momento più emotivamente carico del festival: uno sguardo che arriva da lontano con la presentazione del progetto di coworking e ristorante “Roots” e un incontro (foto in evidenza) dedicato all’editoria e alla produzione editoriale indipendente, Don Mattia Ferrari, insieme ad Anna Ferri di Arci Modena, ha presentato “Nodi Bolina, Diari di Mediterranea”, un libro, illustrato da Ericailcane e Bastardilla, che racconta in maniera chiara e senza filtri cosa significa andare a salvare persone in mare.
L’incontro è proseguito con il toccante e rabbioso racconto dell’esperienza di rifugiato David Yambio di Refugees in Libya, che ha arricchito il festival di una riflessione che va oltre l’ambito culturale, e che ha nobilitato, con il supporto di Ebrima Kuyateh, attivista migrante e presidente dell’associazione dei gambiani a Modena, l’evento di chiusura del festival.
“Il bilancio è quello di una 1° edizione – afferma Daniele Dieci segretario Cgil Modena – che ha sicuramente destato interesse e stimolato la partecipazione da parte di un pubblico eterogeneo sia per età che per interessi, che ha attivamente accolto l’invito della Cgil ad esprimersi su un mondo, quello della cultura, che vive di figure professionali, appunto, atipiche con bisogni ed esigenze lavorative specifiche. Atipico Festival – conclude il segretario Cgil – si pone l’obiettivo di diventare uno strumento culturale della Camera del lavoro di Modena, allargando la partecipazione e le tematiche ad altri ambiti che meritano altrettanta attenzione”.
“Siamo molto contenti di questo nuovo percorso – prosegue Alberto Bello di Outer Aps – per cui ringraziamo la segreteria Cgil di averci coinvolto in un percorso condiviso e partecipato, e soprattutto che ci mette in condizione di dare una progettualità e un seguito a un’iniziativa che può crescere molto. Inoltre è stato un piacere confrontarsi con i tanti operatori culturali che si sono messi a disposizione e ci hanno supportato, come Fulvio Romiti de La Tenda/Centro Musica, Andrea Nocetti di Radio Antenna1, Mila Bongiovì dell’assessorato alla cultura del comune di Modena e tutti quelli che sicuramente stiamo dimenticando ma che sono stati fondamentali per la realizzazione del festival”.
Modena, 18/10/2022