CONFERMATO! LA LEGGE DI BILANCIO MOLTIPLICA GLI APPALTI PUBBLICI “SENZA GARA”!

03 Gen 2019 anac, appalti, appalti pubblici, cgil, cisl, corruzione, infiltrazioni malavitose, lavoro nero, legalità, massimo ribasso, subappalti, uil,

Inaccettabile spinta alle irregolarità e lavori illegali.
I dati Anac ed i riflessi emiliano-romagnoli

Dopo l’andarivieni delle ipotesi viste sui giornali prima della “Manovra” di fine anno, adesso sono definite – con la Legge di Bilancio 2019 – le nuove e rischiose norme che regoleranno le liberalizzazioni degli appalti pubblici.
Al comma 912/art. 1 passa la deroga al Codice Appalti, disponendo l’annullamento delle “gare pubbliche” perché basterà l’affidamento dei lavori, servizi e forniture, con procedura diretta, fino ai 150.000 euro e la semplice procedura negoziata senza bando, previa consultazione di dieci operatori “ove esistenti” (?!?) per lavori fino a 350.000 euro.

Un errore molto grave che introduce peggioramenti pericolosi nelle procedure degli appalti, abbassando le difese per il contrasto alla diffusa corruzione ed alle infiltrazioni malavitose nei lavori pubblici dell’Italia intera.
Migliaia di lavori/servizi/forniture saranno sottratti alle gare pubbliche e risolti con assegnazioni “discrezionali”!

Il chiaro pronunciamento contrario di Cgil-Cisl-Uil, contesta il grave peggioramento del Codice Appalti:

  1. meno controlli nei subappalti e quindi più lavoro nero;
  2. si amplifica l’utilizzo del massimo ribasso;
  3. si riduce gli spazi di controllo di Anac – Anticorruzione;
  4. incarichi “diretti e senza gara” fino a 150.000.

Si tratta di modifiche purtroppo non marginali che – in nome della “meno burocrazia” – spalancano porte a rischi reali, dal nord al sud.

Per avere una dimensione reale degli “appalti liberi”, ragioniamo sui dati dell’ultimo Report quadrimestrale 2018 di ANAC – Autorità Anticorruzione sugli esiti dei contratti pubblici (vedi allegato).
Dati poi affiancati dalle precise tabelle dell’Osservatorio regionale sugli appalti in Emilia Romagna.

  • Quadrimestre 2018 che ha visto, a livello nazionale, l’affidamento di N° 43.148 appalti pubblici e, di questi, N° 2.342 in Emilia-Romagna quarta regione col 5,4% sul totale.
  • La tabella 3 di Anac certifica che ben il 51,67% degli appalti assegnati, hanno importi tra i 40 e 150.000 euro. Anche in questa regione, più della metà saranno perciò sottratti alla procedura pubblica.
    A solo titolo esemplificativo e per restare al “nostro dialetto”, sfogliando le precise tabelle dell’Osservatorio regionale, abbiamo estratto la “platea” della provincia di Modena: su N° 528 lavori pubblici svolti nel 2018, ben 297 (il 56,25%) hanno un importo sotto la soglia dei 150.000!
  • Fanno ancor più riflettere i dati della tabella 4 di Anac che fotografa le “modalità scelte” dai contraenti pubblici: ben 27.010 appalti, cioè il 62,6% sono già stati assegnati con “affidamenti diretti, o procedura ristretta, o senza bando pubblico”.

Non è proprio il caso perciò di allargare ancor più la falla sospetta. Una prospettiva legalmente rischiosa, che favorirà ancor più il lavoro corrotto e supersfruttato coi subappalti fasulli. Il sindacato si opporrà in tutti i modi e sedi, nazionali e locali, lavorando per allargare il fronte, coinvolgendo le istituzioni territoriali e rappresentanze delle imprese sane e professioni.

Franco Zavatti
Cgil Modena / Coordinamento legalità Cgil Emilia-Romagna

Modena, 3/1/2019

 

Intervento di Franco Zavatti ai microfoni di Radioarticolo1.it (8/1/2019)

 

Servizio del Tgr ER, edizione del 4/1/2019 delle ore 14

 

Servizio di Tv Qui Modena del 5/1/2019

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