09 Nov 2018 cgil, consulta, corte costituzionale, jobs act, sentenza,
La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo l’articolo 3, comma 1, del decreto legislativo 23/2015 sul contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, ovvero il Jobs Act, nella parte che determina in modo rigido l’indennità spettante al lavoratore ingiustificatamente licenziato.
Il capitolo sull’indennità non è stato modificato dal “decreto dignità” dell’attuale Governo.
La vertenza, avviata a dicembre 2015, riguarda il licenziamento di una lavoratrice che si era rivolta agli uffici della Cgil di Roma Nord.
Secondo la Corte Costituzionale l’indennità crescente per la sola anzianità di servizio è “contraria ai principi di ragionevolezza e di uguaglianza e contrasta con il diritto e la tutela” e le motivazioni della sentenza bocciano il sistema di risarcimento in caso di licenziamento illegittimo.
Camusso (Cgil): importante e positivo, ora ripristinare e allargare l’articolo 18
Scacchetti (Cgil): adesso è fondamentale ripristinare l’articolo 18
Approfondimenti:
- Via il Jobs Act, torni l’art. 18 (Radioarticolo1.it – 9/11/2018)
- Jobs Act, dalla Consulta un segnale importante (Rassegna.it – 8/11/2018)
- Licenziamenti, la Consulta boccia il Jobs Act (Rassegna.it – 26/9/2018)