15 Gen 2021 ccnl industria alimentare, flai, settore alimentare,
Prosegue nelle aziende alimentari non firmatarie il blocco degli straordinari e delle flessibilità proclamato da Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil per garantire a tutti i lavoratori del settore l’applicazione del contratto nazionale del 31 luglio 2020.
Le associazioni attualmente firmatarie sono nove: Ancit (tonno), Anicav (conserve vegetali), Assica (salumifici), Assobibe (bibite), Assobirra (birra), Assolatte (settore lattiero-caseario), Mineracqua (acque minerali), Unione Italiana Food (varie), Una Italia (settore avicolo). A queste si è aggiunta Federvini (vini, aceti e liquori), che ha dato indicazione agli associati di applicare il contratto nazionale.
Rimangono quattro le associazioni non firmatarie: Assalzoo (alimenti zootecnici), Assitol (olii), Assocarni (macelli e lavorazione carni), Italmopa (mulini). Tuttavia varie imprese associate a queste ultime o appartenenti al settore da esse rappresentato hanno comunque sottoscritto l’adesione al contratto nazionale.
“Nella provincia di Modena rimangono importanti realtà industriali che non hanno aderito al contratto nazionale del 31 lugio 2020 – dichiarano Marco Bottura della Flai/Cgil e Vittorio Daviddi della Fai/Cisl – Si tratta principalmente di aziende del comparto carni (Gruppo Levoni, Gruppo Cremonini e Suincom). Sulla mancata adesione al contratto nazionale pesano anche posizioni politiche intransigenti, come quella presidente di Federalimentare nonché presidente della modenese Molini Industriali, Ivano Vacondio. Per i lavoratori non coperti dal nuovo contratto significherà perdere già qualcosa a partire da quest’anno come l’assistenza sanitaria integrativa, i nuovi permessi retribuiti aggiuntivi e il prossimo aumento salariale previsto dal 1° settembre 2021. E’ per questi motivi che la moblitazione continuerà”.
Flai Cgil Modena – Fai Cisl Emilia Centrale
Modena, 15/1/2021