18 Mag 2012 coop estense, sciopero,
Modena, 18 maggio 2012
“La vertenza con Coop Estense per il ripristino del contratto aziendale (CIA) assume per noi un significato molto importante. La disdetta unilaterale del CIA da parte del CdA di Coop Estese e l’applicazione del Regolamento interno è un fatto inedito, una forzatura che non si era mai verificata negli anni passati che pure hanno conosciuto vertenze molto dure. E’ una decisone che non accettiamo e contrastiamo nell’impresa privata, figuriamoci in azienda del movimento cooperativo!”.
Così il segretario della Cgil di Modena Donato Pivanti ha aperto stamattina la conferenza stampa convocata in contemporanea dalla Cgil di Modena e Ferrara sulla vertenza Coop Estense, presenti rappresentanze dei sindacati confederali e di categoria dell’uno e dell’altro territorio, e una delegazione di lavoratrici di Coop Estense.
Dalle prime tensioni verificatesi all’apertura de “I Portali”, alla vertenza per il rinnovo dell’integrativo nei primi Anni 2000 sino ad oggi, non si era mai arrivati alla disdetta del contratto integrativo e all’applicazione unilaterale del Regolamento Coop per i rapporti di lavoro.
“Dalla prima vertenza con Coop Estense nel 1986, sono cambiati 5 segretari della Cgil di Modena, in Coop Estense il Gruppo dirigente è rimasto sempre lo stesso” ha commentato Pivanti sottolineando come il gruppo dirigente si trovi di fronte a sfide impegnative, dalle accresciute dimensioni aziendali, alle nuove acquisizioni al Centro-Sud, all’efficentamento organizzativo (il fatturato per metro/quadro è il più basso di tutta la grande distribuzione), all’assetto organizzativo. A fronte di questi problemi gestionali Coop Estense – che vanta un numero importante di soci 650.000, 5.600 lavoratori diretti, più tutti gli altri lavoratori degli appalti – deve dire che tipo di relazioni sindacali vuole. “E’ necessario un rapporto con i Sindacati e le Rsu serio e adeguato alle nuove sfide, che valorizzi il senso di appartenenza dei lavoratori con un serio e vero coinvolgimento nelle scelte organizzative e sulle condizioni di lavoro. Noi vogliamo bene alla Cooperativa, ma proprio per questo servono e rivendichiamo relazioni sindacali diverse, bisogna cambiare passo!”.
Pivanti ha detto che per sindacato e lavoratori le “pagelline” (la valutazione unilaterale dei lavoratori fatta in base a schede di valutazione individuale per determinare quote di salario) “sono inaccettabili, non valorizzano il merito, ma servono a riaffermare la catena di comando”.
Fra le altre condizioni di Coop Estense, inaccettabile anche il doppio regime per vecchi e nuovi assunti (superamento del salario aziendale, riduzione delle maggiorazioni per il lavoro festivo).
Inaccettabile anche che si leghino all’aumento delle vendite del 12,5% in 3 anni, le indennità di funzione per 1.900 lavoratori specializzati (oggi rappresentate da indennità fisse che valorizzano la professionalità acquisita) e gli incrementi orari dei part-time.
L’aumento del 12,5% è un dato irrealistico in tempo di crisi (diminuzione del potere d’acquisto e quindi dei consumi), ma anche lontanissimo da quanto ottenuto negli anni passati!
Il sindacato chiede il ritiro della disdetta unilaterale e che riparta la trattativa sulla base dell’analisi dei problemi e della piattaforma presentata unitariamente da Cgil Cisl e Uil di categoria. “Siamo disponibili a ragionare dei problemi e delle sfide del mercato, degli investimenti, delle strategie, delle scelte di finanziamento e dei presidi nei territori – ha detto Pivanti – ma salvaguardando il valore del lavoro, non scaricando sui lavoratori le riduzioni dei costi, ma considerandoli la vera risorsa della cooperazione. Riconoscendo il loro impegno e contributo, determinando un salario variabile in base ad obiettivi credibili.” Le stesse stabilizzazioni e l’aumento dei full-time, che pure rispondono a bisogno ed esigenze dei lavoratori, sono una necessità per l’impresa, l’unica risposta per garantire qualità ed efficienza del servizio.
Per questo la Cgil e la Filcams chiedono il ritiro, della disdetta, del Regolamento e l’immediata riapertura della trattativa con Coop Estense. A sostegno di queste rivendicazioni sono confermate le 8 ore di sciopero proclamate unitariamente da Filcams/Cgil Fisascat/Cisl e Uiltucs/Uil che saranno effettuate al momento opportuno, al termine delle assemblee fra i lavoratori che si stano svolgendo in queste e nelle prossime settimane.
Un atto di prepotenza viene anche considerata la lettera che Coop Estense sta facendo firmare sui luoghi di lavoro per imporre la presa visione del Regolamento interno che applica unilateralmente dal 1° maggio.
Riccardo Grazzi della segreteria Cgil Ferrara ha aggiunto che con la disdetta unilaterale del contratto “si attacca la libertà dei lavoratori di vedere rappresentati i propri interessi”. “Non è con le liberalizzazioni sfrenate e con la scontistica che si affronta la crisi di consumi e di mercato, che è una crisi globale”.
“I sindacati sono disponibili alle aperture domenicali – ha aggiunto Grazzi – ma non alla loro estensione estrema. Chiediamo la stabilizzazione dei rapporti di lavoro e l’aumento dei full time, che diventano invece obiettivi irraggiungibili se li si lega all’aumento irrealistico del 12,5% delle vendite”.
“La disdetta unilaterale del contratto aziendale e il non riconoscimento dell’ultra-attività del CIA in essere è un fatto grave e sbagliato” ha aggiunto il sindacalista. “L’applicazione del Regolamento mantiene parte delle conquiste salariali, ma le disciplina in modo unilaterale, riflettendo solo il punto di vista del datore di lavoro”.
Greco Golinelli della Filcams/Cgil di Modena e Valeria Gallerani della Filcams/Cgil di Ferrara parlano infatti di “uno strano Regolamento che disciplina materie del contratto ma che viene imposto con un atto d’imperio dalla Cooperativa. Siamo pronti ad avviare contenziosi con quei lavoratori che si vedranno ridotte quote di salario (ad esempio sulle maggiorazioni per le ore supplementari domenicali) rivendicando l’ultra-attività del CIA in essere”.
Anche Rosa Dammicco coordinatrice Rsu Coop Estense Modena, ha rilevato la contraddizione di Coop Estense che prima applica il Regolamento unilateralmente poi “si riserva possibili modifiche in futuro previo esame con le OOSS” come recita testualmente il Regolamento. “Abbiamo provato a discutere la nostra piattaforma con Coop Estense ma è stata cestinata sin dal primo momento, inaccettabile puntare alla riduzione dei diritti per ridurre i costi”.