18 Mar 2020 carabinieri, coronavirus, fiom, intimidazione, lag, rls, salute sicurezza, san cesario sul panaro,
Grave atto intimidatorio e ritorsivo avvenuto oggi presso la ditta Lag di San Cesario, azienda produttrice di ruote e supporti industriali, dove la direzione aziendale ha chiamato in fabbrica i carabinieri per intimare al proprio dipendente, nonché delegato alla sicurezza (Rls) Fiom, di allontanarsi dall’azienda.
Un gesto privo di qualsiasi ragione se non perché proprio ieri il delegato Rls ha chiesto all’azienda la chiusura di alcuni reparti nei quali riteneva non vi fossero le condizioni di sicurezza minime per poter continuare la produzione a fronte dell’emergenza coronavirus e delle disposizioni in merito emanate nei decreti governativi e nel protocollo confederale.
Per tutta risposta già ieri l’azienda aveva chiuso i reparti in questione senza indicare chiaramente a quali attività i lavoratori ivi impiegati avrebbero dovuto dedicarsi in alternativa.
Data la illegittimità ed infondatezza fattuale e giuridica del gesto, il rappresentante Rls oggi si è presentato regolarmente in azienda a prestare la propria attività. In tutta risposta dopo qualche ora si sono presentati i carabinieri sul posto di lavoro a chiedere i documenti. La richiesta da parte aziendale alle forze dell’ordine è tuttavia parsa talmente illogica e priva di fondamento che dopo un breve colloquio con le parti i carabinieri si sono congedati.
Riteniamo tale gesto da parte aziendale così come la seguente messa in cassa integrazione del Rls medesimo, pur se insieme ad altri colleghi del medesimo reparto, un atto estremamente grave che lede i diritti e la dignità del lavoratore, ma altresì un atto antisindacale perché si colpisce la persona nello svolgimento del suo proprio ruolo sindacale.
Come si può portare avanti del resto il lavoro del Comitato previsto dal protocollo se il Rls viene lasciato a casa e quindi impossibilitato a svolgere le proprie funzioni?
Non può certo essere questo lo spirito con cui si dovrebbe affrontare un’emergenza sanitaria così grave come quella che stiamo vivendo ed in cui i luoghi di lavoro stanno diventando sempre più il centro principale dei focolai di infezione.
Al contrario le segnalazioni degli Rls dovrebbero essere tenute in seria considerazione da parte dei datori di lavoro, a maggior ragione in aziende con macchinari e strutture obsolete come la Lag. Rivendichiamo pertanto il rientro immediato del Rls in azienda per svolgere il proprio compito di sorveglianza e tutela dei lavoratori.
Paolo Brini Fiom-Cgil Modena
San Cesario (Modena), 18/3/2020