CORRISPONDENZA DA ERBIL (NORD IRAQ) DI FRANCO ZAVATTI DELLA DELEGAZIONE UMANITARIA DELLA CGIL DI MODENA

30 Set 2013 presidio,

Erbil (Nord Iraq), domenica 29 settembre 2013

Ieri, al nostro arrivo ad Erbil – capitale della Regione Autonoma Kurda dell’Iraq – siamo stati coinvolti dai crescenti festeggiamenti popolari che accompagnavano la progressiva uscita dei risultati elettorali.

Festeggiamenti culminati nella serata e per buona parte della notte.

Qui si festeggia il quasi 40% dei voti per il partito del leader indiscusso kurdo Barzani, che si accompagna al 24% del partito del Cambiamento ed al 14% della lista kurda di Talabani, attuale Presidente dell’intero Iraq.

Le libere elezioni, dopo una campagna elettorale apertissima – per il rinnovo del Parlamento della Regione Kurda – rappresentano una eccezione rispetto al resto dell’Iraq, tuttora destabilizzato da un aspro scontro scita-sunnita.

E’quindi una specie di isolotto, questo nord iracheno, abitato da 5 milioni di abitanti in maggioranza kurda, relativamente pacificato ed in grande crescita, che rappresenta una significativa eccezione -dimostrata anche da queste libere elezioni politiche di oggi – che emerge dal panorama disastroso dell’intera vasta area che lo circonda e che va dall’Iran, alla Siria-Libano, dal resto dell’Iraq alla Turchia orientale.

Un’isola relativamente pacificata in un mare ben più burrascoso, che non risparmia di colpire anche qui al nord, cercando di infiltrare i germi e veleni del conflitto islamista.

Stamattina eravamo ospiti nel palazzo del Parlamento, accompagnati da alcuni neo eletti, ed abbiamo notato il brusco mutamento delle loro espressioni al giungere di una tragica notizia.

L’esito elettorale è stato immediatamente segnato e scosso da un feroce attentato terroristico.

Si è subito parlato di due auto-bombe.

Nel pomeriggio, ci sono stati meglio definiti alcuni particolari, in un clima di crescente preoccupazione da parte dei nostri interlocutori.

Un vero e proprio attacco armato ingaggiato nei pressi di un presidio della sicurezza di Erbil, non lontano dal Parlamento, da parte di un commando entrato in città su due auto ed una finta ambulanza.

Una battaglia fra spari e bombe a mano, conclusa con 6 terroristi e 6 militari morti e circa 70 feriti.

In serata c’è la conferma che gli attaccanti appartenevano ad una cellula jihadista di Al Nushra, la stessa organizzazione, qui ben conosciuta, ed attiva militarmente al di là del confine, in Siria.

Il messaggio è chiaro e tragico: le vostre elezioni democratiche in Kurdistan iracheno sono un segnale di stabilità civile, incompatibile con le strategie disfattiste al quediste.

In questo clima, ci è stato assegnato un minibus del Parlamento (!) ed il nostro percorso prosegue domani verso un primo campo profughi e poi verso Mahmura.

Franco Zavatti,

delegazione umanitaria Cgil Modena nei campi profughi del Nord Iraq (Kurdistan iracheno-sul confine siriano)

Bahrka (Nord Iraq) campo profughi (3) FOTO 30.9.2013

Modena, 25 settembre 2013

VERSO IL “NOSTRO” CAMPO PROFUGHI IN NORD IRAQ

Il grande Tir partito da Modena a fine luglio ed arrivato poche settimane fa al campo profughi di Mahmura nel Nord Iraq, ha depositato il suo ingente carico di preziose attrezzature sanitarie raccolte nel modenese dalla Cgil.

Il primo importante obiettivo è stato perciò realizzato, dopo un difficile viaggio durato ben 32 giorni, costellato di blocchi ed artificiosi ostacoli frapposti in più occasioni dalle autorità del Governo Turco, col definitivo attraversamento della frontiera “calda” con l’Iraq.

Una ristretta delegazione della Cgil modenese partirà in questi giorni con un secondo urgente obiettivo. Ne fa parte anche Franco Zavatti organizzatore dell’invio di quel materiale.

Andranno al campo di Mahmura nella regione del Kurdistan irakeno, lungo il confine siriano, per verificare l’integrità del carico sanitario, da poco là arrivato, e le prime attività in atto per la sistemazione di un “ospedale da campo”, necessario per affrontare le crescenti emergenze sanitarie dei circa 17.000 profughi, per lo più kurdi, fuggiti dall’area nord orientale della Siria sconvolta dalla guerra e teatro della cruenta presenza armata jihadista.

Si verificherà la messa in funzione di quella urgente struttura sanitaria, capace di offrire un servizio funzionale per la diagnostica, la terapia e la chirurgia d’emergenza.

Si cercherà di consolidare una collaborazione stabile con l’Agenzia dell’ONU per i Rifugiati (UNHCR) e di valutare la necessità dell’invio di un tecnico sanitario modenese.

In contatto con l’Ong italiana “un ponte per…” si cercherà poi di arrivare al Campo di Domiz, sempre sul versante del confine siriano, per verificare le condizioni umanitarie – che risultano drammatiche – dei circa 70.000 profughi ammassati nella tendopoli dell’UNHCR, e le più urgenti tipologie di fabbisogno sanitario, valutando così ulteriori possibili interventi di solidarietà e cooperazione umanitaria .

Si andrà per vedere l’esito concreto del contributo della Cgil di Modena, che rappresenta poco più di un bicchierino d’acqua pulita nel grande stagno degli oltre 200.000 rifugiati che la tragedia siriana ha “scaricato” oltre il confine iracheno, nella regione autonoma kurda.

Di seguito l’elenco delle attrezzature sanitarie caricate sul Tir e donate al campo profughi di Mahmura:

– 20 letti a movimentazione idraulica

– alcuni diafanoscopi per lettura lastre radiologiche

– due ventilatori polmonari

– un defibrillatore

– una fonte luminosa operatoria

– un aspiratore chirurgico

– un tavolo urologico-operatorio

– una lampada scialitica per piccoli interventi

– un microscopio

– 100 confezioni di gel disinfettante

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