COSÌ NON VA! SCIOPERO GENERALE CGIL E UIL IL 12 DICEMBRE

28 Nov 2014 mobilitazione, presidio, sciopero,

di Massimo Caiazzo

Il 12 Novembre la CGIL ha tenuto un Comitato Direttivo nazionale dal quale, al termine della discussione, è stato approvato a larghissima maggioranza un ordine del giorno netto ed inequivocabile. In questo documento viene ricordato lo straordinario risultato della manifestazione di sabato 25 ottobre a Roma che ha convinto un milione di persone a sfilare nelle vie romane fino a Piazza San Giovanni condividendo le tesi proprie della CGIL. Nella profonda crisi che ancora blocca il Paese le iniziative governative producono il Jobs Act e la Legge di Stabilità che non solo sono inefficaci, ma addirittura dannose perché vanno nella direzione di ridurre i diritti e la dignità delle persone, non sanciscono il necessario cambio della politica economica e sociale che è urgente per riprendere un percorso di crescita dell’economia e dell’occupazione. La manifestazione del 25 ottobre ha mostrato a tutti che il lavoro e null’altro deve restare al centro della scena per dare una risposta alla richiesta di cambiamento che emerge da lavoratori, pensionati, giovani e da larghissima parte della Società italiana.

Seppure imponente, il 25 Ottobre è solo una delle tante tappe che ha visto la CGIL protagonista. Il 16 Ottobre uno sciopero regionale in Emilia Romagna aveva aperto la strada per rivendicare le istanze che da tempo la CGIL cerca, inascoltata, di portare all’attenzione di un Governo che, se non è sordo, è assai distratto. In questo percorso che, la CGIL per prima, ha definito di lungo respiro, vanno quindi inserite tutte le iniziative svolte nell’ultimo mese. Iniziative che vanno chiaramente contro la conservazione, di cui la CGIL viene ingiustamente accusata, e nella logica di cambiare un sistema che non può reggere. Hanno quindi una importantissima rilevanza la mobilitazione unitaria dei Sindacati dei Pensionati il 5 novembre, la grande partecipazione alla manifestazione pure unitaria delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici dell’8 novembre, lo sciopero indetto dalla Fiom il 14 Novembre per il centro-nord a Milano ed il 21 Novembre per il centro-sud a Napoli, le iniziative unitarie a difesa dei Patronati e dei diritti dei cittadini tenutesi in tutte le piazze sabato 15 Novembre ed in Emilia Romagna culminate con un grande presidio davanti alla Prefettura di Bologna lunedì 17 Novembre per rivendicare la necessità di recedere dal taglio ai fondi dei Patronati, taglio che lederebbero gravemente la possibilità di tutela in prima istanza dei cittadini più deboli. A queste iniziative si devono aggiungere anche la manifestazione del della Filctem tenutasi giovedì 20 novembre a Bologna per il centro-nord e lo sciopero del 21 novembre con manifestazione a Roma degli operatori dei Call Center. Queste mobilitazioni vanno naturalmente sommate le migliaia di assemblee che si stanno svolgendo nei luoghi di lavoro per contrastare la deriva mediatica che vuole far apparire come utile per i cittadini provvedimenti che invece produrranno situazione opposte e come inutile, o marginale, l’iniziativa della CGIL.

La devastante situazione sociale ed economica, l’iter parlamentare del Jobs Act e della Legge di Stabilità, che vede un reiterato ed eccessivo ricorso al voto di fiducia privando il Parlamento della propria funzione, nonché la chiara scelta del Governo di avere a riferimento il blocco sociale rappresentato da Confindustria e dalle altre Associazioni datoriali, ha determinato la decisione della CGIL di continuare nella mobilitazione fissando nel giorno di venerdì 5 Dicembre la data dello sciopero generale, non solo dei settori del pubblico impiego, come già proclamato unitariamente dalle categorie di quei settori di CGIL, CISL, UIL, ma di allargarlo a tutti i comparti, auspicando che anche CISL e UIL identificassero quell’occasione utile per convergere in un momento di mobilitazione unitaria e generale. A tal proposito si è svolto un vertice tra i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil e la decisione emersa è che Uil condivide la necessità di aggregare le forze in uno sciopero generale unitario definendo con la Cgil una nuova data comune in venerdì 12 Dicembre. La Cisl, invece, non parteciperà allo sciopero generale annunciando che il suo sciopero sarà limitato al solo pubblico impiego il 1 dicembre. Ora dobbiamo iniziare a dispiegare tutte le nostre energie per raggiungere il 12 Dicembre un risultato all’altezza degli obiettivi. Risultato che però non deve essere inteso come il traguardo, ma come un ulteriore tassello che inseriremo per ribadire oggetti ed obiettivi delle nostre iniziative e creare consapevolezza in un Paese stremato da una crisi iniziata nel 2008 e che necessita di soluzioni concrete per riprendere quella strada interrotta allora.

Senza chiacchiere, ma con azioni!

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