12 Dic 2011
DAL SUD ITALIA 600MILA MIGRANTI
ABNORME LO SPRECO DI CERVELLI
a cura di Mohcine El Arrag
Nel 2010 gli occupati in Italia sono stati 22 milioni 872mila unità, 153mila in meno rispetto al 2009, di cui 86.600 nel solo Mezzogiorno. Ma la vera e propria emergenza è tra i giovani. Il tasso di occupazione giovanile (15-34 anni) è giunto nel 2010 ad appena il 31,7% (nel 2009 era del 33,3%): praticamente al Sud lavora meno di un giovane su tre. “Dal brain drain“, dice lo Svimez, “cioè dalla fuga dei cervelli, il drenaggio di capitale umano dalle aree deboli verso le aree a maggiore sviluppo, siamo ormai passati al brain waste, lo spreco di cervelli, una sottoutilizzazione di dimensioni abnormi del capitale umano formato che non trova neppure più una valvola di sfogo nelle migrazioni”, che però continuano ad esserci. Nel 2009 sono partiti in direzione del Centro-Nord circa 109 mila abitanti. Riguardo alla provenienza, è in testa la Campania, con una partenza su tre (33.800). 23.700 provengono dalla Sicilia, 19.600 dalla Puglia, 14.200 dalla Calabria. In direzione opposta, da Nord a Sud, 67mila persone.
La regione che accoglie più migranti meridionali è la Lombardia: quasi uno su quattro nel 2009. In Abruzzo, Molise e Campania la prima regione di destinazione resta il Lazio.
I migranti sono soprattutto uomini. I laureati sono il 21%.
Dal 2000 al 2009 spno 583mila le persone che hanno abbandonato il Mezzogiorno. Le città che hanno subito più perdite sono Napoli (-108mila), Palermo (-29mila), Bari e Caserta (-15mila), Catania e Foggia (-10mila). Ad attrarre più manodopera sono Roma (+66mila), Milano (+50mila), Bologna (+31mila), Reggio Emilia, Parma e Modena (+13mila), Bergamo e Torino (+11mila), Firenze e Verona (+10mila).
La crisi del 2008-2009 ha colpito anche i pendolari meridionali, che hanno iniziato a non partire più in massa per il Centro-Nord. I pendolari sono coloro che vivono per buona parte della settimana al Centro-Nord, ma che mantengono casa e famiglia al Sud.
Nel 2010 i pendolari di lungo raggio da Sud a Nord sono stati 134mila, di cui
121mila diretti al Centro-Nord e oltre 13mila all’estero. Nel biennio 2008-2010, per effetto della crisi, i pendolari di lungo raggio si sono ridotti del 22,7%, in valori assoluti circa 40mila in meno del 2008.
Pur diminuendo in valori assoluti, è cresciuta però la componente laureata: dal 2004 sono stati il 6% in più del totale, a testimonianza dell’incapacità dell’area di assorbire manodopera qualificata. In totale, nel 2009, oltre il 54% aveva un titolo di studio medioalto. I laureati emigrano soprattutto da Molise (27,8% del totale), Abruzzo (26,6%) e Puglia (24,8%). La maggior parte lavora nel settore industriale (56%).
http://www.cgilmodena.it/perde-giovani-non-attrae-stranieri-sud-a-rischio-tsunami-demografico.html
http://www.cgilmodena.it/il-miracolo-del-sud-che-ancora-non-esplode.html