DIFENDERE L’INDUSTRIA: OCCUPAZIONE E AMBIENTE, AUMENTARE I SALARI CONTRO LA CRISI E DELL’INFLAZIONE

07 Set 2022 8 ottobre 2022, ambiente, aumentare salari, difendere industria, fiom, inflazione, manifestazione nazionale, occupazione, salari,

La guerra in corso in Ucraina, gli effetti delle sanzioni economiche, stanno determinando impatti negativi sul sistema industriale del nostro Paese a partire dalla siderurgia e dalla metallurgia e rischiano di determinare un effetto domino in tutti i principali settori industriali.

I lavoratori già vivono una condizione difficile per gli effetti dell’inflazione che taglia il potere d’acquisto dei salari, una situazione preoccupante che tende ad aggravarsi per la speculazione finanziaria in atto sui mercati del gas, del petrolio e delle materie prime e che rischia di penalizzare fortemente il sistema produttivo del Paese con la perdita di migliaia di posti di lavoro, a partire dalla siderurgia, dove le imprese pur in presenza di ordinativi e di commesse hanno rallentato, in alcuni casi sospeso la produzione, prolungando le fermate estive con il ricorso alla cassa integrazione per insostenibilità dei costi energetici.

Un quadro fosco, di grande incertezza, che si innesta nelle difficoltà già presenti nel settore dell’automotive, con il crollo delle immatricolazioni e degli investimenti, con le ristrutturazioni dei petrolchimici, nell’elettrodomestico, con l’annunciato disimpegno della Whirpool, nella produzione di motori navali ed elettrici con la delocalizzazione decisa da Wartsila e con l’insostenibilità per le piccole e medie imprese sottocapitalizzate. Una crisi che rischia di estendersi in tutto il sistema industriale con pesanti ricadute sull’occupazione e sul salario dei lavoratori.

È quindi urgente un intervento dell’Unione europea e del governo che non si limiti alla politica dei “bonus” per

  • separare l’andamento dei prezzi dell’energia da quelli del gas;
  • dotare gli Stati di risorse finanziarie, in proporzione ai diversi effetti e impatti determinati dalla crisi energetica, per evitare la competizione tra sistemi produttivi all’interno della stessa;
  • rilanciare gli investimenti pubblici, anche utilizzando le risorse del PNRR, per una transizione energetica e ambientale sostenibile socialmente, con la salvaguardia dell’occupazione e del reddito dei lavoratori.

L’inflazione ad agosto ha registrato un aumento tendenziale dell’8,4%. Gran parte di questo aumento è dovuto ai prezzi di gas ed energia, ma anche di prodotti alimentari che spingono verso l’alto con il cosiddetto carrello della spesa che registra un aumento del 9,7%. Si tratta di un’inflazione da costi per gran parte importati, certamente non di una inflazione da salario, che sta indebolendo fortemente il potere d’acquisto delle retribuzioni dei lavoratori e delle lavoratrici.
Gli aumenti previsti dal Contratto Nazionale dei metalmeccanici di lavoro da soli non risolvono la situazione insostenibile determinata dall’aumento dell’inflazione e che rischia di peggiorare ulteriormente per effetto della crisi economica, dovuta anche alla guerra e alla speculazione finanziaria e al ricorso alla cassa integrazione già attiva in alcuni settori.

Anche per questo non si può attendere oltre, e occorre

  • estendere la contrattazione di 2° livello per aumentare i salari redistribuendo i profitti record realizzati dalle imprese;
  • tassare gli extra profitti nel settore energetico;
  • ridurre il cuneo fiscale a favore esclusivamente dei lavoratori;
  • adeguare il massimale della cassa integrazione guadagni;
  • estendere gli ammortizzatori sociali a precari e rapporti di lavoro non stabili e bloccare i licenziamenti.

L’aumento dei redditi e del salario dei lavoratori, la difesa dell’occupazione, l’estensione delle protezioni sociali, sono una necessità che si impone nel Paese e che intendiamo sostenere con la mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici.

MANIFESTAZIONE NAZIONALE CGIL – ROMA SABATO 8 OTTOBRE 2022

 

 

 

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