29 Ott 2012
Tra i bambini romeni residenti in Italia, 1 su 4 non beneficia di cure pediatriche e 1 su 5 ha problemi di inserimento scolastico. Nonostante il 93,5% sia regolarmente iscritto a scuola, il 10,7% del totale è stato bocciato alla scuola primaria, il 12,3% dei maschi e il 10% delle femmine hanno perso uno o più anni a causa della loro migrazione, ma soprattutto la maggior parte dei ragazzi si vergogna della propria nazionalità e la nasconde per evitare discriminazioni legate alla confusione tra nazionalità romena e rom.
Sono alcuni dei dati che emergono dalla ricerca nazionale sviluppata da Fondazione l’Albero della Vita insieme alla Fondazione Ismu.
Secondo lo studio, la città in cui i romeni hanno dichiarato di avere avuto maggiori difficoltà di integrazione è Roma, seguita da Milano e Torino. La ricerca è stata condotta anche in Spagna da Ong partner, dove Spagna una decisa azione politica “anti stereotipo” è riuscita a smantellare e
demistificare i pregiudizi generati dalla popolazione nei confronti dei migranti. Pesante è per tutti il ritorno in Romania, per varie cause: il 72,05% parla di abitudini acquisite durante la permanenza all’estero, aver dimenticato lo stile di vita Romeno, mancanza di autostima, seguiti da fattori legati alla comunità (mancanza di supporto da parte degli amici, mancanza di attenzione da parte degli insegnanti) e fattori familiari
La ricerca è stata svolta nell’ambito del progetto “Children’s Rights in Action. Improving children’s rights in migration across Europe. The Romanian case”, co-finanzato dal programma Fundamental Rights and Citizenship della Commissione Europea.