28 Mag 2013
In considerazione del consultazione a tre in corso sulla proposta di direttiva della Commissione europea in merito alle condizioni di ingresso e soggiorno di cittadini di paesi terzi per motivi di lavoro stagionale, una coalizione di organizzazioni (Enar, Caritas Europa, Cire, Ccme, Feantsa e Picum) attive in materia di migrazione ha elaborato un documento congiunto contenente le proposte per raggiungere l’approvazione di un testo che garantisca uniformità ed estensione dei diritti per i lavoratori migranti stagionali, definendo minimi standard abitativi e di lavoro, cosi’ ridudendo i rischi di sfruttamento lavorativo.
In particolare le organizzazioni chiedono che la Direttiva garantisca il pieno rispetto della parità di trattamento dei lavoratori stagionali, in particolare per quanto riguarda le condizioni di lavoro, i diritti sociali e l’accesso a servizi legali come le denunce e i meccanismi di mediazione; definisce con chiarezza lo stato di “lavoro stagionale” per prevenire il dumping sociale tra lavoratori nazionali e non-UE; chiarisca il ruolo delle agenzie e intermediari per prevenire lo sfruttamento e la tratta di esseri umani; rinforzi meccanismi di reclamo; rafforzi le regole e le pratiche relative alle ispezioni del lavoro al fine di garantire un controllo efficace delle condizioni in cui i lavoratori stagionali sono reclutati e impiegati, in conformità con le norme dell’Organizzazione internazionale del lavoro.
http://www.caritas-europa.org/code/EN/soci.asp?Page=1528