14 Apr 2011
DISABILI: POCHI DIRITTI, ANCORA MENO SE STRANIERI
di Yassine Arjoune
I disabili hanno pochi diritti e se sono immigrati ancora meno. Lo ha denunciato la Fish (Federazione italiana per il superamento dell’handicap) nel corso di un convegno dell’Isfol tenutosi a marzo. Secondo Pietro Barbieri, presidente della Federazione, occorrerebbe,t ra l’altro, cambiare la legge sulla cittadinanza per permettere di ottenerla in tempi più brevi. Senza la cittadinanza, infatti, i disabili stranieri non possono accedere ai necessari presidi di assistenza sanitaria e sociale.
“Una persona disabile immigrata non ha gli stessi diritti di un italiano disabile che già ne ha pochi. I servizi e l’assistenza, infatti, spesso sono preclusi a chi non ha un permesso di soggiorno sanitario”, ha detto in particolare Barbieri. “Sono molte le questioni aperte. È un fenomeno che c’è e che non è ancora molto conosciuto. Spesso la disabilità viene riportata qui in Italia, magari in seguito a un incidente sul lavoro, ma spesso queste persone che molte volte lavorano in nero, non hanno né copertura né riconoscimento dei diritti”. Secondo Barbieri, come detto, questo è un fenomeno che va affrontato anche pensando a una nuova legge sulla cittadinanza.
La presenza di disabili immigrati cresce con l’aumentare dei cittadini stranieri. Secondo dati Isfol nel 2008 nelle liste di collocamento erano 2.136, di cui 223 donne; nel 2009 2595, di cui 932 donne. Gli avviati al lavoro sono stati 707 nel 2008 e 520 nel 2009.