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Medolla, 7 febbraio 2013
Sabato 9 febbraio i lavoratori della ex Oece Plastics, oggi Corbetta Fia, di Medolla manifesteranno nuovamente davanti all’azienda dalle ore11 alle 12.30 (via Sparato 22 a Medolla, vicino alla capelletta del Duca) per contestare la decisione aziendale di non riavviare l’attività produttiva dopo i danni provocati dal sisma e quindi di licenziare tutti i lavoratori. Lo stabilimento è già stato parzialmente smantellato dopo i danni subìti a seguito del sisma del 20 e 29 maggio scorsi.
Nei giorni scorsi, l’assessore regionale Muzzarelli, in sinergia con l’assessore provinciale Ori e l’assessore al Comune di Medolla Guzzinati, hanno convocato le parti ma l’azienda ha preferito incontrare solo le istituzioni senza la presenza della Rsu e delle organizzazioni sindacali. In quella sede l’azienda ha ribadito la volontà di non procedere al ripristino del sito produttivo, e le istituzioni hanno loro illustrato tutte le modalità per ottenere i contributi e i finanziamenti per la ricostruzione, che sarebbero a copertura del 100% della spesa sostenuta.
Lavoratori e sindacati attendono l’incontro previsto con la direzione aziendale per lunedì mattina 11 febbraio quando chiederanno all’azienda di modificare la drastica posizione, e di presentare un nuovo progetto industriale per una ricostruzione del sito di Medolla.
Il sindaco Filippo Molinari è vicino ai lavoratori e sarà presente lunedì mattina all’incontro con l’azienda.
Filctem/Cgil Mirandola
Femca/Cisl Mirandola
Medolla, 15 gennaio 2013
DOPO IL TERREMOTO, CORBETTA FIA CHIUDE LA STORICA OECE PLASTICS DI MEDOLLA E LICENZIA 50 DIPENDENTI. PRESIDIO VENERDI’ 18 GENNAIO DAVANTI AI CANCELLI
Corbetta Fia, azienda specializzata nella produzione di bordi per mobili di proprietà del gruppo Valentini di Rimini con diversi stabilimenti nel Nord Italia (e sede amministrativa a Carugo-Como), chiude lo storico stabilimento di Medollo Oece Plastic e licenza 50 dipendenti.
I sindacati di categoria Filctem/Cgil e Femca/Cisl, unitamente alla Rsu, hanno deciso la mobilitazione immediata dei lavoratori, che sono tutt’ora in cassa integrazione, promuovendo per venerdì 18 gennaio un presidio davanti ai cancelli dello stabilimento in via Sparato 22 a Medolla (vicino alla capelletta del Duca) dalle ore 11 alle 13.
Lavoratori e sindacati protestano contro la volontà di chiudere lo stabilimento di Medolla e la mancata ricostruzione dello stesso dopo i danneggiamenti dovuti al terremoto.
A seguito degli eventi simici del 20 e 29 maggio 2012, che hanno seriamente compromesso la struttura aziendale di Medolla, la Direzione aziendale aveva infatti deciso di utilizzare temporaneamente gli ammortizzatori sociali (cassa integrazione guadagni ordinaria) e contemporaneamente di mettere in campo tutte le azioni necessarie al ripristino della piena funzionalità dello stabilimento. Obiettivo ripetutamente ribadito a Sindacati e ai lavoratori nei mesi scorsi.
Poi un fulmine a ciel-sereno. Nell’incontro svoltosi l’11 gennaio scorso tra la Direzione aziendale e i sindacati di categoria Filctem/Cgil e Femca/Cisl, unitamente alle RSU, l’Amministratore delegato ha annunciato, contrariamente a quanto affermato dal mese di maggio 2012 in poi, la decisione di non procedere alla ricostruzione dello stabilimento, con conseguente dismissione dell’attività produttiva e licenziamento di tutte le lavoratrici e i lavoratori.
I dipendenti, riuniti ieri in assemblea unitamente ai sindacati, giudicano molto negativamente la decisione aziendale, non comprendono le reali motivazioni – le risorse finanziare necessarie alla ricostruzione sono infatti garantite dall’assicurazione, nonché dalle risorse pubbliche messe a disposizione dallo Stato e dalla Regione – se non il tentativo di sfruttare un drammatico evento per capitalizzare il massimo possibile.
Filctem/Cgil e Femca/Cisl insieme alle lavoratrici e lavoratori nell’affermare che la scelta della Direzione è assolutamente non condivisibile per i risvolti sociali che tutto ciò comporta, hanno perciò deciso di mettere in campo da subito tutte le azioni necessarie al fine di contrastare la decisione aziendale e per garantire un futuro produttivo che mantenga i livelli occupazionali. Intendono altresì coinvolgere in queste manifestazioni di contrarietà le Amministrazioni locali, provinciali e regionali.
IL PRESIDIO DEI LAVORATORI EX OECE, VENERDI’ 18 GENNAIO 2013