EDILIZIA/ MIGRANTI SEMPRE PIU' RICATTATI, MAL PAGATI E VITTIME DI INFORTUNI.

23 Feb 2011

 

EDILIZIA/ MIGRANTI SEMPRE PIU’ RICATTATI, MAL PAGATI E VITTIME DI INFORTUNI.
PER LA FILLEA CGIL LE CAUSE SONO LA CRISI, LE LEGGI RAZZISTE E L’ASSENZA DELLO STATO

Il settore delle costruzioni sta attraversando il peggior periodo dal dopoguerra, e l’assenza di interventi da parte del Governo sul piano delle regole e degli investimenti la rende ancora più drammatica. “Ai 200mila lavoratori che fino ad oggi hanno perso il lavoro (diretti ed indotto), si aggiungono tra il 2009 ed il primo trimestre 2010 quasi 17mila imprese sparite ed un calo del volume di affari del 18%, mentre il calo degli appalti pubblici negli ultimi tre anni ha raggiunto quota – 55%. Oltre a questo, si registra un forte aumento del lavoro irregolare, come confermano i dati Ministero del lavoro relativi alle ispezioni: su 54mila ispezioni svolte tra gennaio e maggio 2010,infatti, il tasso di irregolarità è risultato pari al 51% e sono stati identificati nel complesso più di 20.000 lavoratori irregolari, di cui il 43% retribuito al di sotto dei minimi contrattuali”.

Lo ha ricordato la Fillea CGIL nel corso della VII Conferenza Nazionale sull’Immigrazione svoltasi a dicembre presentando una ricerca commissionata all’Ires sulla presenza degli immigrati nel settore delle costruzioni e sulle caratteristiche del loro lavoro.

Secondo la ricerca, allo scenario di crisi già noto si vengono ad aggiungere ulteriori dati che “rappresentano palesemente una intollerabile crescita della diseguaglianza, della discriminazione, dello sfruttamento della manodopera in generale e di quella straniera in particolare, sempre più ricattata dalla combinazione micidiale di alcuni elementi: la crisi e quindi il pericolo di perdere il lavoro, il reato di clandestinità, che viene usato come arma di ricatto per imporre ai migranti condizioni di lavoro fuori dalle regole, l’assenza di regole sulla qualità dell’impresa, elemento che rende più concorrenziali quelle imprese che agiscono nell’elusione delle regole e delle norme contrattuali.”

La ricerca informa che nel 2009 erano 313mila i lavoratori stranieri impiegati nel settore (il 16% del totale addetti, il 19% tra i dipendenti), di gran lunga il settore a maggior presenza di stranieri. “Mentre cala il numero di addetti italiani, cresce il numero di immigrati”, una crescita definita “malata”, fatta com’è di part time fasulli (+ 5% per gli italiani, ma più 9% per i migranti), lavoro irregolare c(resce per tutti, ma per i migranti è superiore del 45% rispetto agli autoctoni), partita Iva di comodo (anche questo dato cresce per tutti, ma per i migranti è superiore del 44% rispetto agli italiani). Sono poi oltre 300mila i “fantasmi”, cioè i lavoratori completamente in nero, “gran parte dei quali sono vittime dei caporali e del traffico illegale di manodopera, che oggi rappresenta uno dei maggiori business della criminalità organizzata.”

“Anche sulle retribuzioni, si assiste ad un fenomeno di gabbia salariale etnica e territoriale. Essendo più ricattabili, i migranti, a parità di qualifica, vengono retribuiti di meno dei colleghi italiani: -2% al Nord; -8% al centro e -25% in meno al sud. Non va meglio con le qualifiche: “Dai dati sembra proprio che i nostri cantieri siano tenuti aperti solo da operai semplici. Noi qualche conto ce lo siamo fatto su quanto si risparmia sostituendo un operai specializzato con un operaio semplice” afferma Walter Schiavella, Segretario nazionale Fillea CGIL, “solo di paga base parliamo di un risparmio circa 7mila euro per ogni lavoratore, mentre su due lavoratori finti part – time il risparmio si aggira sui 15mila euro annuali.”

Per quanto riguarda gli infortuni la Fillea CGIL afferma che i dati Inail riferiti al 2009 non tengano conto dei numeri della crisi e dunque della riduzione degli addetti e delle ore lavorate. Afferma Schiavella che “se consideriamo questo il quadro è ben diverso: nel 2008 si verificava un incidente mortale ogni 3milioni di ore, nel 2009 avveniva ogni 2,7 milioni di ore” .

Per la Fillea, il quadro rappresentato dal report Ires “non fa che confermare quello che abbiamo denunciato il 1 dicembre scorso” e cioè che “ l’unica strategia anticrisi fin qui adottata dal Governo è stata quella di consentire al sistema delle imprese di comprimere i costi scaricandoli sul lavoro, sulla sua qualità e sulla sicurezza. Lo ha fatto non intervenendo sul piano delle regole, dei controlli, della qualità e riducendo drasticamente gli investimenti” conclude Schiavella “con tutto vantaggio per l’impresa irregolare ed illegale.”

Per saperne di più clicca qui

image_print

Articoli correlati

23 Lug 2025 crediti formativi universitari

CASO EDUCATRICI UNIMORE: ARRIVA LA SANATORIA. RISULTATO IMPORTANTE GRAZIE AL TEMPESTIVO INTERVENTO CGIL

Il tempestivo intervento dei sindacati Flc e Fp Cgil sul caso dei crediti mancanti degli educatori ha portato a un […]

23 Lug 2025 carenza organico

APERTO LO STATO DI AGITAZIONE DEL PERSONALE DELLA PROCURA DI MODENA

Il sindacato Fp Cgil ha aperto formalmente lo stato di agitazione dei dipendenti della Procura della Repubblica di Modena per […]

22 Lug 2025 cgil modena

IL SEGRETARIO CGIL DANIELE DIECI: LA CONSULTA CONFERMA LA NOSTRA RICHIESTA DI REFERENDUM

“La Corte Costituzionale ha giudicato incostituzionale mantenere il tetto delle sei mensilità di risarcimento in caso di licenziamento illegittimo. Esattamente […]