EGITTO: AD UN ANNO DALLA RIVOLUZIONE, CGIL CONFERMA SOSTEGNO A MOVIMENTI DEMOCRATICI E SINDACATI INDIPENDENTI

01 Feb 2012

 

EGITTO: AD UN ANNO DALLA RIVOLUZIONE, CGIL CONFERMA SOSTEGNO A MOVIMENTI DEMOCRATICI E SINDACATI INDIPENDENTI

La CGIL guarda con grande attenzione a quanto accade in Egitto, anche in queste ore. Ad un anno dalla rivoluzione che ha portato alla caduta dell’ex presidente Hosni Mubarak, si sono concentrate grande manifestazioni di massa in piazza Tahir con cortei di diversa provenienza, inizialmente accomunati dallo slogan “Abbasso il potere militare”. Uno dei movimenti è guidato dall’ex candidato alla presidenza Mohamed el Baradei, ex capo dell’agenzia atomica internazionale (Aiea) e Premio Nobel per la pace, un altro dall’ex segretario della Lega araba Amr Mussa (anch’egli ex candidato presidenziale), altri dai liberali, altri ancora dai Fratelli musulmani.

Lunedì 22 si è riunita, dopo le prime elezioni democratiche, l’Assemblea parlamentare, espressione di una profonda spaccatura politica del Paese, largamente dominata dagli islamici con oltre due terzi. Questi si dividono in due grandi gruppi: il Partito della libertà e della giustizia (PLJ), braccio politico dei Fratelli musulmani, di maggioranza, vera forza organizzata e ben radicata sia negli strati borghesi che poveri della popolazione, e il più recente partito Al-Nour, di orientamento salafita. I liberali e la sinistra occupano grosso modo il terzo restante. E’ stato eletto presidente dell’Assemblea Saad Al Katatni del PLJ.

I lavori parlamentari sono cominciati con l’annuncio da parte dei liberali di voler boicottare l’Assemblea, poiché il PLJ starebbe monopolizzando tutte le posizioni di potere. In un contesto in cui il potere è e sarà detenuto dai militari fino al prossimo giugno, quando avranno luogo le elezioni presidenziali, a breve la nuova assemblea dovrà intanto designare la commissione costituente, la cui composizione e il cui compito si preannunciano di estrema delicatezza, poiché il suo avvio dovrà coincidere con i primi veri passi di costruzione di un sistema democratico.

Sono moltissimi i problemi con cui oggi l’Egitto si confronta, a partire da corruzione, vastissima disoccupazione e negazione dei diritti delle donne. Dalla rivoluzione dei gelsomini, che ha segnato un passaggio storico non solo per il Mediterraneo e il Medioriente, ma per tutto il mondo, la transizione in Egitto si profila lunga e assume il carattere di un test decisivo per la regione nel suo complesso. Tutta l’area appare ancora in grave affanno per la conquista della democrazia, mentre si conferma lo stallo dei colloqui tra ANP e Israele, la popolazione siriana continua a subire feroci repressioni e in Iraq, a un mese dal ritiro delle truppe statunitensi, continuano le stragi.

La CGIL segue l’evoluzione della situazione in Egitto, il più grande Paese arabo, confermando il suo sostegno ai movimenti democratici e in particolare ai sindacati indipendenti.

 PER SAPERNE DI PIU’:

http://www.cgil.it/tematiche/Documento.aspx?ARG=INTL&TAB=0&ID=18250

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