20 Mar 2020 coronavirus, dispositivi protezione individuale, dpi, filcams, pulizie,
Al fianco dell’eroico impegno delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità pubblica e della sicurezza, in questi giorni di emergenza sanitaria, mentre a tutti viene chiesto di non muoversi da casa, ci sono anche loro: le lavoratrici ed i lavoratori degli appalti di pulizie.
Se da una parte, alcune grandi aziende non hanno ancora attivato gli ammortizzatori sociali per dare copertura ai lavoratori sospesi degli appalti delle scuole (ormai chiuse da un mese), dall’altra il lavoro per gli operatori addetti alle pulizie e alla sanificazione negli appalti ospedalieri si è quintuplicato e incorrono negli stessi rischi del sistema sanitario.
Come al solito nessuno sembra però accorgersi di loro, dei lavoratori “fantasma”, gli invisibili degli appalti, coloro i quali si caricano sulla schiena il peso della pulizia e della sanificazione delle strutture ospedaliere.
“In questi giorni confusi abbiamo ricevuto ogni tipo di segnalazione – dicono i sindacalisti della Filcmas-Cgil di Modena Alessandro Santini e Vincenza Corcione – dalla mancanza di Dpi (mascherine, guanti), alla richiesta di innumerevoli straordinari, di reperibilità notturna, senza che vi sia davvero chiarezza sulle specifiche di intervento e sulle condizioni in cui questi trattamenti vengono svolti. Per non parlare della formazione: praticamente assente.”
“La protezione è poca, ma è tanta, tantissima la paura di ammalarsi e di far ammalare i propri cari. In mezzo alla gestione dell’emergenza più grave dell’ultimo secolo, in prima linea ci sono anche loro, gli uomini e le donne delle pulizie – continuano i sindacalisti della Filcams Cgil – con la loro storia di precarietà e di difficoltà, uomini e, sopratutto, donne che vivono la propria quotidianità nel tentativo di rendere più accoglienti e puliti i luoghi pubblici: le poste e i tribunali, le scuole e, appunto, gli ospedali”. “Il tutto – continuano Santini e Corcione – senza dimenticare che questi lavoratori sono in attesa di un rinnovo contrattuale da quasi sette anni il chè significa, molto banalmente, che il loro sforzo non ha avuto alcun riconoscimento economico o normativo rispetto al passato. Ed oggi, nel silenzio di tutti, gli si chiede anche lo straordinario sforzo di essere in trincea contro il virus alla pari di lavoratori altamente specializzati”.
In mezzo a questa devastazione, il silenzio di alcuni grandi gruppi aziendali è assordante: rimangono inascoltate le richieste di intervento dei lavoratori e dei loro rappresentanti sindacali.
I sindacati a livello nazionale chiedono tutele e ammortizzatori sociali nel tentativo di salvaguardare il reddito e la salute di queste operaie ed operai in prima linea. “La situazione attuale non ci permette di incontrare queste persone – spiegano dalla Filcams Cgil – di star loro vicino, di poter dar loro supporto. Lo stiamo facendo al telefono, con i mezzi di comunicazione che abbiamo disposizione, ma vorremmo poter fare di più, vorremmo poter almeno far sentire loro che non sono soli”.
“L’auspicio che oggi abbiamo, come organizzazione sindacale, è che domani, quando tutto sarà finito, dopo che avranno distribuito i meritati e dovuti onori a tutti gli eroici lavoratori del pubblico impiego che si stanno battendo senza tregua contro questo nemico invisibile, almeno un “grazie infinito” venga rivolto a chi, nell’ombra come sempre, ha chinato il capo e la schiena e ha dato tutto perché le cose tornassero alla normalità”.
Modena, 20/3/2020
Servizio del Tg Tv Qui Modena, edizione del 21/3/2020