EMERGENZA NORD AFRICA: SITUAZIONE DIFFICILE

28 Feb 2013

Dal primo marzo il Viminale ha posto la parola fine alla cosiddetta ‘emergenza Nord Africa’. La preoccupazione sulla sorte dei rifugiati cresce.

“La circolare emanata dal Viminale sulla chiusura dell’emergenza Nord Africa contiene elementi importanti, coma la presa in carico dei minori stranieri non accompagnati richiedenti asilo ed il contributo all’uscita, che sono misure chieste da mesi”, afferma Flavio Zanonato, Responsabile immigrazione ANCI Associazione Nazionale Comuni Italiani), ma, aggiunge, si tratta di risposte arrivate tardi e perciò limitate nell’efficacia.

“Ben altro”, sottolinea, “sarebbe infatti stato il risultato delle medesime iniziative nel caso in cui fossero state prese mesi fa. Oggi invece i Centri di accoglienza ci risultano essere pieni di persone che solo da pochissimo sono state inserite in percorsi di integrazione. Per questo”, spiega, “nel caso in cui le azioni previste dalla circolare del Viminale potessero essere affiancate da un necessario seppur temporaneo prosieguo dell’accoglienza, sarebbe immaginabile il raggiungimento di risultati soddisfacenti per tutti. In caso contrario, tutti i problemi verranno invece, ancora una volta, scaricati esclusivamente sui territori, cosa che sta mettendo in allarme molte amministrazioni locali”.

“Il prossimo primo marzo”, aveva già denunciato il Consiglio Italiani Rifugiati nei giorni precedenti, “quando sarà terminata la decretata Emergenza Nord Africa e i centri accoglienza verranno chiusi, circa 13 mila profughi non sapranno dove andare”. Anche il CIR ritiene “che gli interventi fatti dal governo nella gestione dell’uscita dall’Emergenza del Nord Africa siano avvenuti con troppo ritardo e siano insufficienti per una soluzione”. E specifica: “La prevista assistenza in denaro di 500 euro al momento dell’uscita dai centri certamente non sostituisce un programma di integrazione lavorativo e alloggiativo. Tale programma avrebbe potuto essere finanziato un anno fa, al posto di spendere centinaia di milioni di euro solo per la fornitura di vitto e alloggio. E’ da ricordare che tanto il CIR, quanto altre voci della società civile italiana, da tempo avevano chiesto al governo di impostare delle misure per la formazione professionale, per borse lavoro e per un’iniziale assistenza alloggiativa, a fianco di un generoso programma di ritorno volontario assistito con iniziative di reintegrazione nei paesi di origine nell’Africa Sub – sahariana. Ma purtroppo per due anni ha prevalso un approccio emergenziale”.

Il CIR apprezza il rilascio del permesso di soggiorno per motivi umanitari ai profughi nonché l’assicurazione che le persone appartenenti a gruppi vulnerabili come minori non accompagnati, vittime di tortura e famiglie numerose possano avere accesso all’accoglienza prolungata nel sistema ordinario di protezione. Tuttavia, per la maggioranza delle persone si prospetta un futuro del tutto incerto.

Sulla situazione si moltiplicano le prese di posizione sia a livello nazionale che locale e cresce l’attenzione dei media.

http://www.cir-onlus.org/Circolare%20viminale.htm

http://www.cir-onlus.org/Comunicato%20stampa%2022%20febbraio%202013.htm

http://www.asgi.it/public/parser_download/save/1_13_circolare_18feb_ena.pdf

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