20 Lug 2024 emergenza, emergenza urgenza, fp, modena, sanità,
Il Sistema Emergenza Territoriale dell’Azienda Usl di Modena è messo a dura prova in questi giorni estivi. I lavoratori della sanità pubblica coinvolti sono alle prese con un picco di chiamate, quasi fisiologico in questi periodi, ma che devono gestire con un mezzo in meno e quindi con un numero di interventi più elevato a carico di ogni singolo equipaggio.
“Con l’inizio della riorganizzazione del servizio, infatti – dichiara Giulia Casamassima responsabile della sanità per la Fp Cgil – la città di Modena ha perso un mezzo importante a leadership infermieristica, che supportava il sistema complessivo e che avrebbe permesso una gestione meglio distribuita delle uscite evitando di utilizzare sul capoluogo i mezzi destinati alla copertura dei comuni limitrofi.”
“Ad oggi – spiega la sindacalista – abbiamo un sistema che ha registrato progressivamente una riduzione della gestione pubblica di questi servizi, confermando di fatto una gestione diretta solo per il 40% del complessivo.”
“E’ davvero questo il sistema che vogliamo per il futuro? Non sarebbe meglio interrogarsi – si chiede Giulia Casamassima – di come arginare le storture che si possono creare in un sistema che perde progressivamente la gestione diretta di questi servizi?”
“Ci sarebbe la possibilità – afferma la responsabile della sanità della Cgil – di investire sugli autisti soccorritori dell’Ausl di Modena, creando equipaggi con mezzi di soccorso base e con la certezza di avere personale regolamentato e retribuito come da contratto collettivo nazionale, a tutela degli operatori e dell’utenza”.
La Fp Cgil di Modena chiede di aprire una seria discussione sulla riorganizzazione di questi servizi per analizzare tutti gli aspetti che oggi non sono presi in considerazione: l’Area Nord ha bisogno da anni della presenza di un auto medica, l’avvento dei CAU ha modificato la dinamica dei flussi di chiamate e i servizi sul territorio, le postazioni del Servizio Emergenza Territoriale devono essere confortevoli per gli operatori oltre che strategicamente dislocate sul territorio, i mezzi devono essere periodicamente sostituiti, la formazione deve essere continua.
“Inoltre riteniamo necessario – conclude la sindacalista – che la prossima riorganizzazione tecnologica legata ai numeri 112 e 116117 debba essere condivisa con i lavoratori, parte attiva e competente della materia che certamente potranno contribuire a che questo passaggio epocale possa essere più efficace e capillare”.
Modena, 20.7.24