27 Mar 2009
Modena, 27 marzo 2009
La decisione della direzione di Emilceramica di non aderire, dopo un confronto durato ben due mesi, alla soluzione prospettata dalle istituzioni e accettata dai sindacati, arrivando a imporre un verbale di mancato accordo che comporta il non ritiro della mobilità e il rischio di licenziamento per 116 lavoratori di Solignano, rappresenta una scelta incomprensibile e ingiustificata che non trova comportamenti analoghi nelle aziende che si stanno misurando con gli effetti della crisi.
Preservare l’impresa nella sua capacità produttiva e occupazionale sono un punto irrinunciabile per il Sindacato e per quanti scommettono sulla necessità di poter essere pronti al momento della ripresa, impegnandosi a preservare la propria presenza sul mercato, condizione essenziale per garantirne il futuro.
La scelta unilaterale e irresponsabile della direzione aziendale rappresenta un danno per l’insieme dell’impresa Emilceramica, di tutti i suoi lavoratori, e per il distretto ceramico. Una dirigenza aziendale che, anziché gestire correttamente le difficoltà, trascina l’impresa in una vertenza e in un conflitto di questa natura, sottrae risorse all’azienda, produce danni alla propria immagine sul mercato e spreca energie che andrebbero invece destinate a consolidare la propria attività produttiva, la scelta delle tipologie di prodotto, la ricerca e l’innovazione, le strategie di difesa e ampliamento delle proprie quote di mercato.
E’ una preoccupazione, quest’ultima, ormai compresa dall’insieme delle maestranze che sempre più sono consapevoli che si sta mettendo in discussione il proprio futuro.
Per queste ragioni, rinnovo l’invito alla proprietà di rivedere la propria scelta, aderendo alla proposta d’intesa avanzata dall’assessore Campagnoli.
Proprio perché preservare l’apparato economico produttivo e l’occupazione di questo territorio (a partire dalla salvaguardia degli stabilimenti) è una scelta strategica per il futuro del distretto e della coesione sociale, auspico e chiedo che gli istituti di credito – che non possono essere disinteressati a tale prospettiva e che stanno opportunamente discutendo modalità di intervento per la definizione di un piano finanziario utile a superare le difficoltà dell’Emilceramica – facciano sentire il proprio peso nei confronti dell’azienda per convincerla a superare le proprie indisponibilità, sottoscrivere la proposta sin qui rifiutata nella consapevolezza che tale scelta è fondamentale per la salvaguardia dell’occupazione, ristabilisce serenità tra i lavoratori e le loro famiglie, ricrea un clima di fiducia fra tutte le maestranze sul futuro dell’azienda e la scommessa da intraprendere, mette in moto le energie migliori, dà un segnale chiaro e inequivocabile al mondo esterno (clienti, fornitori, territorio) di una proprietà che è decisa a impegnarsi e scommettere sul futuro dell’azienda.
Un comportamento e una convinzione che deve caratterizzare l’azione di Confindustria Modena, che purtroppo sinora ha continuato ad assecondare le scelte sbagliate di un’azienda che in poco tempo ha già chiuso tre stabilimenti e oggi, anziché misurarsi con adeguate strategie per fronteggiare la crisi, imbocca la via del licenziamento e traccia preoccupanti ombre sulle sue vere volontà.
Donato Pivanti, segretario generale CGIL Modena
EMILCERAMICA, MANCATO ACCORDO SULLA PROCEDURA DI MOBILITA’
Sassuolo, 25 marzo 2009
Ieri, presso la sede della regione Emilia Romagna è stato sancito il mancato accordo sulla procedura di mobilità riguardante i 116 lavoratori dello stabilimento di Solignano di Emilceramica.
L’assessore regionale Campagnoli, alla luce del confronto svoltosi, ha presentato alle parti una proposta di accordo con i seguenti contenuti:
· ritiro da parte di Emilceramica della procedura di licenziamento per i 116 dipendenti;
· attivazione di un piano di riorganizzazione comprendente la cessazione dell’attività produttiva dello stabilimento di Solignano;
· utilizzo della Cassa Integrazione Straordinaria (con definizione a livello aziendale delle modalità di svolgimento) riguardante tutti gli stabilimenti Emilceramica per 24/36 mesi;
· apertura di una procedura di mobilità riguardante unicamente i lavoratori che raggiungano i requisiti pensionistici oppure che vi aderiscano volontariamente;
· impegno aziendale a ricollocare i lavoratori in esubero in base ai posti di lavoro che si rendessero disponibili, in virtù dei pensionamenti e della mobilità volontaria, negli stabilimenti di Fiorano;
· verifica tra le parti (sei mesi prima della conclusione del periodo di cassa integrazione straordinaria) della situazione relativa agli eventuali esuberi residui rispetto agli iniziali 116, per dar corso ad eventuali ulteriori iniziative necessarie, ivi compreso il ricorso ad una procedura di mobilità considerando le strutture produttive che al momento della verifica stessa saranno in funzione.
La delegazione sindacale ha condiviso tali proposte mentre, da parte dell’azienda, è stata respinta l’ipotesi di mediazione istituzionale al fine di raggiungere un accordo.
L’azienda ha formalizzato la propria immutata posizione relativamente a:
– disponibilità al ricorso alla Cassa Integrazione Straordinaria per cessazione dell’attività solo per lo stabilimento di Solignano;
– possibilità di ridurre il numero degli esuberi di Solignano sottraendo il numero di lavoratori degli stabilimenti di Fiorano che si rendano volontari alla collocazione in mobilità e/o raggiungano i requisiti pensionistici;
– corresponsione di un incentivo all’esodo in favore di quanti accedano alla mobilità, pari a 12.000 euro lordi.
Le Organizzazioni Sindacali e la RSU giudicano gravissimo e irresponsabile l’atteggiamento dell’azienda che in queste settimane ha tenuto posizioni ambigue e contraddittorie, alternando fasi in cui si coglievano apparenti disponibilità, ad altre di rigidità irragionevole, fino a giungere alla posizione assunta nel corso del confronto di ieri che ha determinato il mancato accordo.
La delegazione sindacale ritiene che la proposta di accordo presentata al tavolo istituzionale contenga le soluzioni necessarie per giungere alla positiva conclusione della difficile vertenza, tenendo conto delle varie posizioni espresse dalle parti, fornendo strumenti per affrontare la difficile crisi aziendale e tutelando i lavoratori.
Risulta pertanto incomprensibile e inaccettabile il rifiuto dell’impresa ad accettare la soluzione proposta al tavolo regionale, che non può essere giustificato se non dalla volontà di avere completa mano libera nella gestione della crisi aziendale e nel voler determinare unilateralmente gli strumenti da utilizzare.
Nei prossimi giorni saranno messe in campo ulteriori iniziative di lotta a sostegno della vertenza affinché l’azienda modifichi la propria posizione di chiusura pregiudiziale e dannosa per il futuro dell’impresa e dei lavoratori.
FEMCA CISL – FILCEM CGIL – UILCEM UIL Modena
RSU EMILCERAMICA