12 Mar 2013 filctem,
Sono in corso di svolgimento in Emilia Romagna le conferenze territoriali e di categoria sull’immigrazione della Cgil in vista di quella regionale. Il 4 marzo è toccato alla Filctem Emilia Romagna, il sindacato dei chimici, che conta circa 5000 iscritti immigrati, pari al 16% del totale. Vi hanno partecipato oltre 80 delegati.
Nella relazione Milad Basir, Responsabile del Coordinamento Immigrazione della Fictem regionale e segretario forlivese della stessa categoria, ha detto che l’alto numero di immigrati iscritti “dimostrano che la nostra organizzazione ha una grande capacità di attrazione nei confronti degli immigrati e questo significa anche che gli immigrati si fidano di noi, e significa anche che noi rappresentiamo sempre di più questa fascia sociale”. Pur riconoscendo i meriti della Cgil, Basir ha però sottolineato la necessità che la crescita tra gli iscritti si traduca anche in una maggiore presenza nelle rsu, negli organismi direttivi e tra i funzionari. Ha aggiunto che “gli immigrati contribuiscono in modo determinante ad abbassare notevolmente l’età media degli iscritti e questo rappresenta il futuro della nostra organizzazione”. in termini del cambio generazionale”.
Basir ha chiesto un salto di qualità in tema di contrattazione, in particolare per “rimuovere ogni forma di discriminazione: i lavoratori immigrati a parità di mansioni risultano sotto-inquadrati, percepiscono retribuzioni inferiori e non possono fare carriera all’interno dell’aziende”. Sul piano normativo ha chiesto il superamento della Legge Bossi-Fini, la concessione della cittadinanza ai bambini nati in Italia, la concessione del diritto di voto amministrativo, la chiusura dei centri di identificazione ed espulsione.
Sono intervenuti anche il Segretario Regionale Cgil Emila-Romagna Mirto Bassoli e il Segretario Generale della Cgil di Forlì Amanti Paride.
Nelle conclusioni il Segretario regionale della categoria, Giordano Giovannini, ha assunto, tra altri, come impegno quello di aumentare il numero dei rappresentanti migranti nelle RSU e nei gruppi dirigenti a tutti i livelli, e di sviluppare una cultura di Categoria in grado di contrattare le nuove esigenze legate alla tematica dell’immigrazione.