ESPOSTO CGIL ALLA PROCURA SUL CIE DI BOLOGNA, DEL QUALE CHIEDE LA CHIUSURA. CHIEDE ANCHE LA REVOCA DELL'APPALTO DI GESTIONE DEL CIE DI MODENA

12 Mar 2013 mobilitazione, sciopero,

 

La Cgil emiliano romagnola chiede la chiusura de Cie di Bologna e la revoca dell’appalto di gestione del Cie di Modena. Cgil Emilia Romagna e di Bologna, Funzione Pubblica Emilia Romagna e di Bologna, insieme alla Cgil e FP di Modena, nei giorni scorsi hanno illustrato nel corso di una partecipata conferenza stampa i contenuti dell’esposto presentato alla Procura della Repubblica di Bologna in merito alla gravissima situazione del Cie di via Mattei, e per esporre la situazione del Cie di Modena, nel quale è in atto una forte mobilitazione dei lavoratori, dipendenti dello stesso Consorzio L’Oasi che ha in gestione entrambi i Cie di questa regione.

 

La situazione del Cie di Bologna è stata oggetto di numerose prese di posizione da parte della Cgil. Più volte ha etto che di fronte ad una condizione degli stranieri trattenuti lesiva della dignità delle persone, financo dei diritti umani, una condizione insostenibile dal punto di vista sanitario, un quadro disastroso per quanto attiene la condizione e i diritti, incluso quello alla salute, degli stessi lavoratori, non c’era e non c’è alternativa alla chiusura di quella struttura. E di fronte alla decisione del Prefetto di Bologna, nel frattempo intervenuta, di “svuotare temporaneamente” il Cie, per consentire lavori di manutenzione straordinaria e ordinaria, mette in evidenza che nelle stesse procedure di “svuotamento” si sono manifestate le medesime contraddizioni, inadeguatezze e scelte inaccettabili che erano presenti fino all’interruzione dell’attività del centro. Quindi, afferma la Cgil, “siamo convinti che il quadro gravissimo sin qui esplicitatosi non consenta soluzioni né provvisorie, né parziali, né tantomeno palliativi: la strada da percorrere, lo ripetiamo, è la chiusura definitiva di un luogo che rappresenta una ferita, incompatibile con il livello di civiltà di questa città, di questa regione, di questo paese”.

 

L’esposto alla Procura è finalizzato a segnalare possibili profili di responsabilità e di violazione delle leggi con riferimento a tre aspetti principali:

 

1. Innanzitutto la condizione dei migranti, ampiamente descritta dall’insieme dei soggetti/istituzioni che hanno avuto modo di visitare/ispezionare recentemente il Cie. “Diversi articoli del T.U.I (Testo Unico sull’Immigrazione) non sono stati a nostro giudizio rispettati, con riferimento alle ragioni di trattenimento degli stranieri, alle modalità gestionali della struttura e di accoglienza delle persone ospitate”, affema la Cgil.

 

2. Le condizioni dell’appalto e l’evidente inadeguatezza del soggetto gestore – il Consorzio L’Oasi, lo stesso del Cie di Modena e di alcuni altri in Italia – “a partire dal modo nel quale riteniamo siano pressoché totalmente disattesi i capitolati previsti dalla convenzione. Lo diciamo pur in presenza del diniego, che riteniamo ingiustificato, che sin qui abbiamo ricevuto alla richiesta di accesso agli atti sul Cie di Bologna. E’ altresì evidente che la stessa gara d’appalto evidenziava una totale incongruità ed inadeguatezza già in origine, e ciò indica un problema che riguarda anche le scelte operate dal Ministero degli Interni”.

 

3. I diritti e il trattamento contrattuale, le retribuzioni non corrisposte, i rischi per la salute dei lavoratori che operano dentro il Cie.” Ci riferiamo in particolare ai lavoratori che sono alle dipendenze del consorzio L’Oasi; ma è evidente che la difficoltà e il forte disagio per gli operatori riguarda complessivamente tutti coloro che, a vario titolo, operano all’interno della struttura, incluso le forze di polizia”.

 

Su tutto questo la Cgil ha chiesto al Procuratore un incontro, allo scopo di esprimere direttamente le nostre considerazione e le nostre fortissime preoccupazioni.

 
La situazione del Cie di Modena non è migliore, dice la Cgil. E’ meno grave per quanto attiene la condizione degli stranieri trattenuti, ma insostenibile per quanto riguarda le inadempienze contrattuali del Consorzio L’Oasi, che da circa 4 mesi non paga gli stipendi ai lavoratori. “Sono in corso le iniziative di mobilitazione indette dalla categoria: due giorni di sciopero già effettuati nell’ambito di un pacchetto complessivo di quattro giornate di mobilitazione proclamate”. La Cgil ricorda poi che nei giorni precedenti i sindacati di polizia modenesi unitariamente hanno ribadito che “senza risorse aggiuntive il Cie di quel territorio deve essere chiuso”.

Per la Cgil, “fermo restando l’istanza generale della Cgil volta al totale superamento di queste aberranti strutture”, occorre revocare l’appalto al Consorzio L’Oasi e indire una nuova gara. “Questo tuttavia può risultare insufficiente se non vengono riviste le condizioni alla base della gara di appalto e le modalità della gara stessa (è assurdo l’utilizzo del criterio del massimo ribasso), dovendo essere rispettati i trattamenti contrattuali dei lavoratori e i contenuti gestionali e di servizio previsti dai capitolati per l’accoglienza degli stranieri trattenuti”.

 

All’insieme delle istituzioni la Cgil chiede una determinazione ed un impegno diversi nell’affrontare la questione dei Cie di Bologna e Modena.” Riteniamo altresì che debba instaurarsi un rapporto assai più costruttivo tra i soggetti istituzionali e le organizzazioni sociali impegnate sul terreno dell’immigrazione, per affrontare e gestire le problematiche connesse ai Cie e alla gestione degli immigrati irregolari nella nostra regione.

Il rispetto più assoluto e rigoroso dei diritti umani e dei principi di legalità nel lavoro debbono rappresentare elementi imprescindibili”.

Alla conferenza stampa erano presenti Mirto Bassoli della Segreteria Cgil regionale, il Segretario generale della Cgil bolognese Danilo Gruppi, i Segretari generali della Fp regionale e di Bologna Marina Balestrieri e Michele Vannini, la Segretaria generale della Cgil di Modena Tania Scacchetti e Fabio De Santis Segretario generale FP di Modena, Domenico D’Anna responsabile Dipartimento Immigrazione Cgil E.R. e l’Avvocato Andrea Ronchi della Consulta legale della Cgil Emilia Romagna.

 

http://www.er.cgil.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/504

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