17 Ago 2021 cgil, criminalità, criminalità mafiosa, criminalità organizzata, emilia romagna, illegalità, legalità, modena,
Un anno in pieno COVID-19 e con la crescita di gravi reati. L’Emilia-Romagna con poco lusinghieri 1° e 2° posto
Anche questo ferragosto appena trascorso, ha portato il “tradizionale” dossier del Viminale coi dati che riportano i risultati delle azioni poliziesche contro i reati più gravi, la criminalità organizzata e malavitosa. Ottimi risultati, e perciò preoccupanti, riferiti all’anno appena alle spalle, trascorso tra l’agosto 2020 ed il luglio 2021.
Una Relazione ferragostana del Ministero dell’Interno, presentata a Palermo dalla Ministra Lamorgese, con alcuni dati nazionali molto preoccupanti e connessi alla pesantissima crisi portata dal Covid.
Un quadro che richiama l’Emilia-Romagna in un paio di tabelle “particolari”, riportate sia dal Viminale, sia dal Report dell’INL – Ispettorato Nazionale del Lavoro, uscito anch’esso in piena estate, che pubblica i dati semestrali sulle utili iniziative dei “…prospetti e progetti relativi alle iniziative di prevenzione promosse dagli Ispettorati Provinciali” sulla tenuta del lavoro regolare e legale.
Dati nazionale che nell’anno passato ed appena finito a luglio, vedono un calo generale di un -7,1% nel numero totale dei delitti, con meno omicidi, rapine e furti.
Assistiamo però ad un crescente e preoccupante filone in crescita – oltre che nel lavoro irregolare e riciclaggio – delle truffe (+16%) e dei delitti informatici (+ 27,3%): cioè, modalità criminali strettamente intrecciate con l’espansione della economia malavitosa.
Un contesto virale molto preoccupante che ha portato anche, nel solo 1° semestre 2021, ad una significativa crescita di “attacchi istituzionali”, con ben 369 Amministratori Locali duramente minacciati, di cui 189 Sindaci (Lombardia, Campania…) ed “atti intimidatori” ai danni di ben 110 giornalisti (Lazio, Sicilia, Lombardia…).
Il Report del Viminale poi si concentra sugli esiti della “lotta alla criminalità organizzata”, certificando un aggravamento che nell’anno appena passato ha visto un +33,4% di operazioni giudiziarie, con un +49,1% di atti relativi ai beni sequestrati, ed un ben +136,8% alle sentenze di confische definitive sui patrimoni malavitosi.
Con un gravissimo +21,3% nazionale delle interdittive antimafia, addosso alle imprese sempre più coinvolte nel lavoro e nel mercato illegale e malavitoso.
Arriva perciò la tabella che mostra l’Emilia-Romagna al 2° posto nazionale, dopo Lombardia, per il numero di ben 37.630 certificazioni antimafia rilasciate in questo ultimo anno, a ditte delle nostre province. Imprese che necessitano, e perciò richiedono alle Prefetture, di questo “lasciapassare” per poter partecipare ad appalti pubblici o altre forniture di servizi erogati dalle Amministrazioni territoriali.
Un dato emilianoromagnolo in crescita e che conferma la ripresa dei lavori, servizi ed attività pubbliche in questa regione.
A conferma però che la nostra regione è ai primi posti sul “podio nero” del lavoro irregolare, vediamo le tabelle di “studi e statistiche” dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro che riportano – provincia per provincia – le attività promosse nel 1° semestre ’21 appena passato, sulla PREVENZIONE e “…per assicurare il rispetto delle normative del lavoro, previdenza ed assistenza sociale”. Cioè, per arginare il lavoro nero ed a tutela dei lavoratori sempre più pressati dallo sfruttamento e dai gravissimi rischi degli infortuni nei posti di lavoro.
Le pesantissime morti di questi mesi, puntano proprio su queste tematiche.
Attività di formazione, promosse dagli Ispettorati e rivolte ai datori di lavoro e loro consulenti professionisti, che rivede l’Emilia Romagna al 1° posto nazionale, con 56 iniziative di prevenzione / formazione nel semestre appena trascorso. Dopo di noi il Veneto, la Campania, la Lombardia…
E in Emilia-Romagna, la primissima provincia ritenuta “più bisognosa” dagli Ispettorati, è Modena, con 35 iniziative semestrali, seguita da Piacenza, Bologna, Ferrara…
N.B.: Modena è anche al 1° posto tra tutte le province italiane!!! Ci seguono Venezia, Napoli, Roma…
Un quadro molto scuro, ogni giorno al centro dell’attenzione e dell’attività vertenziale del sindacato ma che, indubbiamente, dovrà ben più coinvolgere l’attenzione e l’attività preventiva delle Associazioni Imprenditoriali, rivolte alle loro imprese associate.
Franco Zavatti
Cgil Modena / membro del Coordinamento Legalità Cgil Emilia-Romagna
- Dossier integrale (fonte: interno.gov.it)