FONDAZIONE LEONE MORESSA: DIMINUISCONO I DETENUT STRANIERI GLI ITALIANI COMMETTONO PIÙ REATI

30 Gen 2014

 

Dall’inizio della crisi, tra il 2007 e il 2013, i detenuti nelle carceri italiane sono complessivamente aumentati del 28%, quasi 14 mila “nuovi” reclusi. Mentre l’incremento tra gli stranieri è stato circa del 20%, quello degli italiani è stato molto più elevato (+34%). Sono dati della Fondazione Leone Moressa elaborati sui recentissimi dati diffusi dal Ministero della Giustizia.

Il 35% dei detenuti in Italia sono stranieri. I detenuti stranieri in Italia al 31.12.2013 sono 21.854 e rappresentano il 35% del totale detenuti. L’incidenza più elevata si registra nelle regioni del Nord: fra quelle con più di mille detenuti stranieri, la percentuale più alta si registra in Liguria (59%), Veneto (58%) e Toscana (54%). Nelle Regioni del Sud, invece, l’incidenza si attesta ovunque sotto la media nazionale.

Quasi il 50% proviene da Paesi africani. Nelle carceri italiane sono presenti ben 140 nazionalità diverse. Le cinque nazionalità più “tristemente” rappresentate, che racchiudono 6 detenuti stranieri su 10, sono Marocco (19%), Romania (16%), Albania (13%), Tunisia (12%) e Nigeria (4%). Il 46% dei detenuti stranieri proviene da Paesi africani, il 42% dall’Europa, mentre il restante 12% si divide equamente fra Asia e America.

Furto e droga i principali delitti. Le tipologie di reato più diffuse sono quelle contro il patrimonio e quelle relative alla legge sulla droga (25%), seguiti dai reati contro la persona (19%). Per quanto riguarda l’incidenza degli stranieri sul totale della popolazione carceraria, essa è, naturalmente, molto alta per i reati legati alla legge sull’immigrazione (91%). Elevata è anche l’incidenza percentuale per i reati relativi alla prostituzione (78%); il 40% dei detenuti per produzione e spaccio di stupefacenti è costituito da stranieri, incidenza che scende al 31% esaminando i reati contro la persona, al 29% per i reati contro il patrimonio ed al 9% per i reati legati alle armi.

Classi d’età. Per quanto riguarda l’età dei detenuti, gli stranieri incidono molto di più sul totale nelle classi d’età giovanili, rispecchiando anche l’età media meno elevata degli stranieri residenti in Italia rispetto ai nostri connazionali: nella fascia 18-20 anni i detenuti stranieri sono il 60%, e rappresentano oltre la metà dei detenuti complessivi se si amplia il target fino ai 30 anni.

Secondo i ricercatori della Fondazione Leone Moressa “dall’inizio della crisi i detenuti italiani sono aumentati con un ritmo molto più sostenuto rispetto a quello degli stranieri. Si può ipotizzare che la crisi economica e la conseguente crescita della disoccupazione, mentre nel caso degli stranieri spinge maggiormente a cercare fortuna in altri Paesi, per i nostri connazionali sfoci purtroppo spesso nell’illegalità. Resta il fatto che generalmente i detenuti stranieri finiscono in carcere per reati legati a condizioni di marginalità ed esclusione sociale, come furti e spaccio di stupefacenti.

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