FONDAZIONE LEONE MORESSA: "SQUILIBRI RETRIBUTIVI TRA ITALIANI E STRANIERI"

15 Giu 2011

 

FONDAZIONE LEONE MORESSA: “SQUILIBRI RETRIBUTIVI TRA ITALIANI E STRANIERI”

di Mohcine El Arrag

Gli immigrati continuano ad essere discriminati sul piano retributivo. A confermarlo è uno studio della Fondazione Leone Moressa che denuncia una gap retributivo tra italiani e stranieri di 300 euro a sfavore di quest’ultimi. E una differenza che è un’ulteriore sottolineatura della vulnerabilità dei lavoratori immigrati e un giudizio impietoso sulle capacità di inclusione dell’Italia.

Secondo lo studio, che ha analizzato le retribuzioni mensili dei dipendenti stranieri nel quarto trimestre 2010, in media un dipendente straniero percepisce 987 euro al mese, quasi 300 euro in meno di un dipendente italiano. Se poi si tratta di donne lo squilibrio è ancora più marcato.

Nelle aree settentrionali, soprattutto nel Nord Est, gli stranieri guadagnano mediamente di più rispetto a quelli che lavorano nel Mezzogiorno. Al Sud, poi, è maggiore il gap retributivo tra dipendenti stranieri e italiani: se in alcune regioni settentrionali i differenziali non superano i 300 euro, in alcune regioni del Sud oltrepassano i 500 euro, come in Basilicata.

Per le donne va peggio che per gli uomini. “I dipendenti stranieri di sesso maschile, oltre a recepire un salario mensile mediamente più alto delle donne (1.135€ vs 797 €), mostrano dei divari retributivi meno ampi rispetto alle retribuzioni dei dipendenti italiani dello stesso sesso: si tratta del 19% in meno per i maschi rispetto al 29,4% delle donne”.

Il titolo di studio non influenza il livello salariale. “Infatti, le retribuzioni percepite da coloro che hanno un basso livello di istruzione… non differisce di molto da quanti invece hanno il diploma superiore. Diverso è invece il caso dei laureati che ricevono in media al mese 1.123 €. Ma più aumenta il livello di istruzione, maggiore è il gap con i dipendenti italiani con le medesime caratteristiche”.

I dipendenti stranieri guadagnano di più nel settore dei trasporti (1.348 euro). Seguono quelli del comparto delle costruzioni, istruzione/sanità/servizi sociali, manifattura e commercio (più di 1.000 euro mensili). I dipendenti degli alberghi, del settore primario e dei servizi alle persone arrivano appena a 724 euro e, inoltre, mostrano i gap retributivi più elevati rispetto ai lavoratori italiani nello stesso comparto di attività (-26,4%).

Tra stranieri l’età anagrafica non influisce significativamente sui livelli retributivi, ma nel paragone con gli italiani con l’aumento dell’età, si amplificano i differenziali: se nella fascia 15-24 anni gli stranieri ricevono appena l’1,2% in meno di stipendio, per gli over 55 il gap supera il 30%.

Gli africani e i cittadini dell’Europa comunitaria sono i lavoratori che percepiscono una retribuzione più elevata. Un filippino in Italia guadagna come 6,5 connazionali nelle Filippine, un marocchino per 5,5 connazionali, un ucraino per 4,8, un albanese per 4,7.

La disparità salariale tra stranieri e italiani non deriva esclusivamente dall’origine immigrata dei dipendenti” affermano i ricercatori della Fondazione Leone Moressa “quanto da elementi che, combinati, determinano uno svantaggio salariale: la professione ricoperta dagli stranieri, la loro bassa qualifica, l’occupazione nei settori di attività dalla più bassa produttività in cui sono impiegati, l’età giovane della manodopera che non permette di raggiunge una sufficiente anzianità retributiva. Bisogna inoltre considerare che il lavoro per gli stranieri è la condizione necessaria per avere e per rinnovare il permesso di soggiorno. Questo legame indissolubile può portare all’accettazione da parte del lavoratore di condizioni occupazionali marginali, poco tutelate e, in alcuni casi, anche sotto pagate. Il problema del differenziale retributivo si fa più evidente specie in questo momento di crisi, dato che gli stranieri difficilmente possono contare su fonti di guadagno alternative al reddito da lavoro o sul supporto dato dalle reti familiari. Tutto ciò rischia di rallentare i processi di inserimento sociale ed economico degli stranieri che lavorano e vivono nel nostro Paese.”

Comunicato-stampa_le-retribuzioni-degli-stranieri

PER SAPERNE DI PIU’: http://www.fondazioneleonemoressa.org/newsite/2011/06/987e-la-busta-paga-di-un-dipendente-straniero-300e-in-meno-di-un-italiano/

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