07 Set 2009
FONDAZIONE LEONE MORESSA/RALLENTA LA CORSA DELLE RIMESSE
“Nel 2008 gli stranieri presenti in Italia hanno inviato nei loro paesi di origine quasi 6,4 miliardi di €, pari allo 0,41% del Pil nazionale. Dopo due anni di crescita a due zeri, lo scorso anno la corsa delle rimesse è tuttavia rallentata registrando un aumento di appena il 5,6% rispetto al 2007, con un incremento in termini assoluti di 283 milioni di €” e con un calo pro capite del 9%.
E’ quanto emerge da una ricerca della Fondazione Leone Moressa che ha analizzato consistenza, natura e destinazione finale delle rimesse degli immigrati in Italia basandosi sulla statistica ufficiale della Banca d’Italia, che fa riferimento ai canali formali di intermediazione: banche, poste, agenzie, ecc.
Riguardo al rallentamento, la Fondazione scrive “La corsa delle rimesse degli strnieri è rallentata. Effetto crisi o progetto di integrazione? Sono queste le due ipotesi che potrebbero aver determinato il fenomeno nel 2008. Da una parte è la crisi che avrebbe costretto gli stranieri a ridurre di fatto quella parte di risparmio che negli anni passati inviavano alla propria famiglia nei paesi di origine, trattenendola in Italia quale garanzia di ‘sopravvivenza’”.
“Dall’altra parte, è il desiderio di attuare progetti di integrazione e di stabilizzazione che avrebbe indotto gli immigrati a trattenere ed eventualmente investire in Italia quelle risorse che altrimenti sarebbero defluite all’estero”.
Il denaro uscito dall’Italia
“Nel 2008 è uscita dall’Italia una cifra superiore ai 6,3 miliadi di euro, pari allo 0,41% della ricchezza complessivamente prodotta a livello nazionale, mentre nel 2007 l’ammontare superava di poco i 6 miliardi di euro. Rispetto all’anno precedente la cifra è cresciuta del 5,58%”.
In passato nel nostro paese le somme di denaro che entravano (rimesse degli emigranti) superavano di gran lunga quelle che uscivano (rimesse degli immigrati). E’ a cavallo degli anni 1997-1998 che questa situazione si è capovolta. In particolare, dal 2000 al 2008 le rimesse sono cresciute di quasi dieci volte (984,40%). L’impennata si è avuta nel 2004 quando le rimesse in rapporto al Pil sono balzate dal 0,09% al 0,19%.
Nel 2008 ogni straniero ha inviato nel suo paese mediamente 1.859,01 euro, “con una diminuzione rispetto all’anno precedente di oltre il 9%”. Dal 2000 ad oggi la crescita è quadruplicata. E’ passata, infatti, da 463,2 a 1.859,01 euro.
L’afflusso sempre più massiccio di denaro all’estero è ovviamente correlato alla crescita del numero di immigrati.
A livello regionale
E’ il Lazio la regione dal quale esce più denaro: oltre un quarto, il 27, 81%. Seguono Lombardia (20,43%) e Toscana (13,34%). “La regione Lazio primeggia anche per la consistenza delle rimesse rapportate al Pil da essa stessa prodotto (1,04%) e per la somma complessiva portata fuori da ciascun residente nella regione (4.538,84€)”.
“Gli aumenti più consistenti nelle rimesse nel periodo 2000-2008 hanno riguardato invece la Valle d’Aosta, il Piemonte, la Toscana, l’Umbria e la Campania”.
A livello provinciale
Sono concentrate nelle aree del Nord e in alcune aree centrali le province che in termini assolti fanno uscire più risorse dal proprio territorio. Roma, al primo posto, raccoglie più di un quarto delle intere rimesse nazionali (26,67%), seguita da Milano (13,52%), Prato, Firenze, napoli, torino, Bologna, Brescia, genova e Padova.
I maggiori aumenti dal 2000 al 2008 si registrano a Rieti, Viterbo e Crotone.
Per rimesse procapite primeggiano Prato, Roma e Napoli.
Destinazione delle rimesse per macroaree e per paesi
Il 46,33% delle rimesse arrivano in Asia (2.956.436 miliardi di euro). Il 14,53% defluisce in Africa e il 12,47% in America. In Europa rimane il 26,59% delle rimesse. La rimanente parte si dirige in Oceania (0,06%) o non è rilevabile (0,03%).
Il paese che nel 2008 ha ricevuto più denaro è la Cina. Seguono Filippine, Romania, Marocco, Senegal, Bangladesh e Brasile.