FONDERIE COOPERATIVE: IL DESTINO DEI 25 LAVORATORI RIMASTI IN FORZE NELLO STABILIMENTO DI VIA ZARLATI È SEGNATO

11 Mar 2022 crisi aziendale, fiom, fonderie cooperative,

In merito alla Ordinanza promulgata stamani dal Tar di Bologna che respinge l’istanza di sospensiva avanzata da Fonderie Cooperative, la Fiom-Cgil ribadisce quanto già detto sia nel recente passato che lungo tutti questi anni di vertenza.
Che lo stabilimento chiuda oggi o tra 28 giorni, come preventivato dalla Direzione aziendale, per i lavoratori non fa alcuna differenza di fondo. Infatti il destino dei 25 lavoratori rimasti in forze nello stabilimento di via Zarlati non muta: saranno comunque delocalizzati presso uno stabilimento situato nel comune di Cento di Ferrara con tutte le conseguenze ed i disagi del caso.
Anche dal punto di vista produttivo non vi sono cambiamenti. Si è in ogni caso perso un patrimonio industriale che avrebbe dovuto e potuto essere tutelato. Lo spostamento della produzione in una zona nel perimetro comunale ed il piano di investimenti volto ad ammodernare i macchinari impiegando tecnologie che avrebbero permesso la completa tutela del tessuto ambientale sono rimasti lettera morta. Né azienda né Comune hanno mai avuto questa intenzione nonostante i proclami. Colpisce che, nel suo comunicato a commento di questa ordinanza, il Comune di Modena non spenda nemmeno una riga per i lavoratori coinvolti. Si limita ad una generica disponibilità verso non meglio note procedure per la valorizzazione dell’area che sarebbero volte a creare non si sa bene come delle condizioni per garantire l’occupazione. Come si possa garantire l’occupazione con uno stabilimento chiuso ci risulta di difficile comprensione.
Per parte nostra, giunti a questo punto, non possiamo che reiterare le due richieste sindacali già avanzate nelle scorse settimane e che ribadiremo al tavolo di trattativa con l’azienda fissato per venerdì prossimo 18 marzo. In primo luogo l’apertura di una cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione al fine di garantire quantomeno un paracadute sociale a chi non fosse nelle condizioni di poter lavorare a 40 chilometri di distanza da casa o fosse vicino alla pensione e secondariamente una navetta bus a carico aziendale che possa garantire ai lavoratori il trasporto al luogo di lavoro. Auspichiamo si possano ottenere queste condizioni minime dal prossimo incontro.

Paolo Brini, Fiom Cgil Modena

Modena, 11/3/2022

 

Servizio del Tg Trc Modena, edizione delle ore 14 del 11/3/2022

 

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