03 Nov 2009 contratto, mobilitazione, presidio, sciopero,
Nonantola, 3 novembre 2009
Ancora un’ora di sciopero stamattina dei lavoratori della GB Ricambi di Nonantola a sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto integrativo aziendale.
Tutti i lavoratori erano fuori davanti ai cancelli e hanno bloccato per un’ora il traffico sulla statale Ravarino-Bomporto per distribuire volantini ad automobilisti e cittadini, e sensibilizzare sulle ragioni dello sciopero, ricevendo attestati di solidarietà da molti passanti.
La Fiom, la Rsu e i lavoratori chiedono il riconoscimento del premio di risultato consolidato negli anni precedenti e sono in attesa di un incontro con la proprietà che però sinora non ha dato segnali di apertura in tal senso.
La Fiom/Cgil sollecita perciò la ripresa del confronto al più presto, in caso contrario sarà inevitabile il ricorso a forme di lotta più incisive con maggiori ore di sciopero di quelle sinora effettuate (un’ora la scorsa settimana e un’ora di sciopero oggi). Non si escludono neppure manifestazioni più ampie con la partecipazione di altri lavoratori in solidarietà con quelli della GB Ricambi.
La Fiom/Cgil sollecita inoltra l’avvio del confronto con l’altra società del Gruppo, la Logistica Ricambi, per la definizione del contratto aziendale dei 20 addetti attualmente senza contrattazione integrativa. Con le iniziative di lotta odierne, a cui hanno partecipato anche i lavoratori della Logistica, si chiede di avviare celermente le trattative per l’integrativo con il fine di risolvere una serie di problemi concreti quali, l’introduzione del premio di risultato, i cambi di mansioni operative, l’esternalizzazione di alcune attività affidate a sub fornitori, le condizioni di lavoro e sicurezza visti gli infortuni (alcuni anche gravi) capitati negli ultimi mesi.
Nonantola, 28 ottobre 2009
GB RICAMBI NONANTOLA, MOBILITAZIONE DEI LAVORATORI PER IL CONTRATTO AZIENDALE
Sciopero di un’ora stamattina con presidio davanti ai cancelli dei lavoratori della GB Ricambi di Nonantola per protestare contro l’indisponibilità dell’azienda a concedere il premio di risultato consolidato negli ultimi 6 anni, anche per il prossimo rinnovo contrattuale.
Gli oltre 30 operai erano tutti fuori stamattina davanti all’azienda del vice presidente di Confindustria durante lo sciopero proclamato dalla Fiom/Cgil di Modena. E altre mobilitazioni si preannunciano all’inizio della prossima settimana se l’azienda non farà un gesto d’apertura sul rinnovo del contratto aziendale scaduto a fine 2008.
“Abbiamo atteso il trasloco da Modena a Nonantola dei due stabilimenti GB Ricambi e Logistica Ricambi prima di presentare la piattaforma per il contratto aziendale 2009-2012” spiega Massimo Valentini della Fiom/Cgil.
“Avviate le trattative in primavera – continua il sindacalista – ci siamo però sentiti rispondere in prima battuta dall’azienda che a fronte di un consistente investimento nei due nuovi stabilimenti, non c’erano soldi per il contratto, e che non dovevamo chiedere niente visto che i lavoratori avevano la fortuna di continuare lavorare senza fare periodi di Cig”.
La richiesta iniziale di 1.400 euro lordi annui di premio di risultato (sino ad un massimo di 2.000 euro nei 4 anni in base al raggiungimento di obiettivi aziendali) è così stata ridimensionata a 700 euro per il 2009.
“Una scelta condivisa in assemblea dai lavoratori, poiché si trattava del PdR consolidato negli ultimi 6 anni sotto il quale non si era però disponibili a scendere” aggiunge Valentini.
L’azienda ha subito rifiutato anche questa proposta di mediazione e solo dopo animate discussioni si è dimostrata disponibile a ragionare di un PdR per il 2009 di 500 euro.
“Visto che le posizioni non sono poi così distanti chiediamo all’azienda di fare uno ulteriore sforzo e confermare il consolidato degli anni precedenti. Sembrano pochi soldi di differenza, ma i lavoratori ci contano per il mutuo, i libri di scuola dei figli, le spese quotidiane. Si tratta inoltre del mantenimento di un diritto salariale conquistato nel tempo. Se l’azienda non si dimostrerà disponibile – conclude Valentini – siamo costretti a nuove azioni di lotta la prossima settimana”.