29 Ago 2014
Gli stranieri residenti nati all’estero sono 3.419.004 e oltre la metà ha cittadinanza europea, il 19,2% africana, il 17% asiatica e l’8,6% americana. Essi sono a maggioranza di sesso femminile, in particolare i cittadini europei e americani, contrariamente a quanto si rileva per l’Africa e per l’Asia dove la componente maschile è numericamente prevalente. La Romania (21,6%), l’Albania (12,2%) e il Marocco (11%)
totalizzano circa il 45% dei cittadini stranieri nati all’estero. Circa il 40% della presenza femminile straniera nata all’estero proviene dalla Romania (22,9%), dall’Albania (9,5%) e dall’Ucraina (7,5%) .
Il 40,6% degli stranieri residenti nati all’estero si è trasferito in Italia prima del 2002, circa un quarto è giunto in Italia tra il 2002 e il 2006 e la quota più consistente (23,4%) è concentrata nel triennio tra il 2007 e il 2009, quando dalla Romania e dalla Bulgaria, entrati a far parte dell’Unione europea (36%), sono entrati in Italia consistenti contingenti di stranieri neocomunitari .
Gli stranieri nati in Italia sono 608.623 e, rispetto al censimento del 2001, registrano un incremento del 282,6%. Essi sono a maggioranza europei (41,4%), in particolare dell’area centro-orientale (24%), per quasi un terzo africani, prevalentemente del nord Africa (22,5%), per il 22% sono asiatici mentre il 5,5% ha una cittadinanza americana. In particolare, i marocchini nati in Italia rappresentano il 15,2% del totale degli stranieri nati in Italia e, insieme a romeni, albanesi e cinesi, costituiscono oltre il 50% del totale.
Relativamente all’incidenza dei nati in Italia sulle singole collettività sono i paesi africani a registrare i valori diffusamente più elevati, come la Nigeria (28,3%), la Tunisia (27,6%), l’Egitto, il Marocco e il Ghana con circa il 23% ciascuno, ma anche la Serbia (22,9%) per l’Europa e la Cina (24,1%) per l’Asia.
Confrontando la distribuzione percentuale dei nati all’estero e dei nati in Italia, per questi ultimi si evidenzia un maggiore peso relativo degli africani e degli asiatici rispetto al totale, a conferma di una maggiore prolificità di queste nazionalità e di una volontà di radicamento nel paese di immigrazione. Si tratta di dati Istat basati sull’ultimo censimento.