16 Ott 2020 assemblea sindacale, fiom, goldoni arbos, presidio, vertenza,
L’incontro svoltosi oggi dalle 15 in teleconferenza convocato dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) per la vertenza Goldoni Arbos, dopo la decretazione del Tribunale di Modena del 6 ottobre che ha ammesso la società alla procedura di Concordato, evitando, per il momento, il fallimento, non ha portato novità sostanziali.
Cosa è cambiato dal primo incontro? Anche provando ad arricchire le dichiarazioni di Lovol di contenuti sottintesi, non è cambiato nulla. Il marchio Goldoni sarà a disposizione del tribunale solo qualora si arrivasse all’omologa. Lovol non rinuncia ai suoi crediti. Totale disimpegno economico, ma anche morale dalle sorti della Goldoni e del futuro dei 210 lavoratori e lavoratrici.
Solo a fine incontro, quando ormai pareva detto tutto, la novità più tragicamente eclatante. Attraverso un intervento di un sedicente azionista di Arbos, società di ricerca e sviluppo con 40 dipendenti e sede nell’area della Goldoni, ha comunicato che la Società si appresta a richiedere il concordato. Un atteggiamento, quello di Lovol, Arbos e Co., che ha portato a dichiarazioni di sconcerto anche da parte della Sottosegretaria Todde, che ha convocato e condotto l’incontro al Ministero dello Sviluppo economico.
Un’evidente dimostrazione di indifferenza delle Istituzioni, di quelli che sono diventati 250 posti di lavoro e della possibilità almeno di collaborare con il Tribunale per un reale futuro per l’Impresa.
L’incontro si è concluso aggiornandosi a data successiva. Domattina alle ore 10 si terrà una assemblea dei lavoratori Goldoni e Arbos davanti allo stabilimento in via Canale Svoto 3 a Migliarina.
RSU Goldoni – Fiom/Cgil Modena