12 Dic 2025 12 dicembre 2025, corteo, manifestazione, modena, sciopero, sciopero generale,
Grande partecipazione alla manifestazione modenese per lo sciopero generale Cgil di oggi 12 dicembre per cambiare una Legge di Bilancio ingiusta e sbagliata.
Un lungo corteo si è snodato dal Policlinico lungo la via Emilia attraversando il centro storico per arrivare in largo Sant’Agostino dove si sono tenuti vari interventi di lavoratori, lavoratrici, giovani e pensionati. Il segretario Cgil Modena Alessandro De Nicola ha tenuto il discorso conclusivo.
In manifestazione hanno partecipato oltre 10.000 modenesi tra lavoratori, pensionati, studenti e cittadini.
La mobilitazione Cgil si è svolta in tutta Italia e ha coinvolto le principali città.
La Cgil considera ingiusta e sbagliata la Legge di Bilancio 2026 e chiede al Governo un cambiamento di rotta di per aumentare salari e pensioni, fermare l’innalzamento dell’età pensionabile, dire no al riarmo e investire su sanità e istruzione, servizi pubblici, contrastare la precarietà, per vere politiche industriali e del terziario, e una riforma fiscale equa e progressiva.
L’adesione allo sciopero nel modenese si attesta mediamente sul 60%.
La legge Finanziaria è stata illustrata nelle ultime tre settimane in oltre 1.000 assemblee nei luoghi di lavoro e fra le leghe dei pensionati, lo Spi Cgil nel mese di novembre si è mobilitato con l’iniziativa “La lotta non ha età” con gazebo nei principali comuni del modenese per sensibilizzare sulle ragioni dello sciopero.
Larga adesione allo sciopero in tutti i luoghi di lavoro e in particolare si segnalano, fra i primi dati a disposizione: Safim Srl Modena con adesioni all’85%, in Rossi Spa 75%, Emmegi Soliera 90%, Titan Finale Emilia 70%, Manitou Castelfranco Emilia 70% e 50% negli uffici.
Atlas Concorde Sassuolo 40%, Livanova 45%, Kerakoll Sassuolo 30%.
Nelle costruzioni, chiuso il centro servizi Cmb Carpi con adesioni al 100% e 20% negli uffici, 100% di adesioni in Diana Srl, 75% in Edil Chiarelli e 50% in Safim Costruzioni, Lbs 100%.
In Salumifici Granterre adesioni al 60%, adesioni al 70% in Caseifici Granterre, adesioni al 50% in Granarolo, Acetum e Sarchio, in Caviro 90% di adesioni, Agrintesa 60%.
In Cir adesioni in media del 70% con chiusure totali di buona parte delle mense e del servizio scolastico, 50% di adesioni nei punti vendita di Conad Nord Ovest, Feltrinelli 50%, negli appalti di pulizie di Prefettura e Questura 100% di adesioni, negli appalti degli sportelli Hera 70%, adesioni diffuse anche in supermercati e ipermercati di Coop Alleanza 3.0.
In Panini adesioni al 40%, in Smurfit Westrock Camposanto 30%, International Paper San Felice 35%.
Adesioni diffuse anche fra i lavoratori delle agenzie interinali in missione presso le aziende della provincia.
Chiusi gli uffici Tributi e Anagrafe di Nonantola, chiuse le biblioteche comunali di Nonantola e Vignola.
Chiusi tutti i centri disabili diurni gestiti da Gulliver a Modena e provincia.
Chiusi i nidi di Castelnuovo, Savignano, Spilamberto, San Possidonio, i nidi Peter Pan e Rodari di Sassuolo, il nido San Possidonio, il nido di San Cesario, i nidi don Zeno Colombaro, Momo 2 Casinalbo e Peter Pan Formigine, i nidi di Finale Emilia e Massa Finalese, nido La Civetta Mirandola, Scarabocchio Castelfranco, Barbolini Formigine, nidi Aquilone, Biribicchio e Coccinelle Maranello, nel distretto Terre d’Argine chiusi i nidi Melarancia, Scubidù, Arcobaleno e Scarabocchio e chiuse le scuole d’infanzia Pegaso, Sergio Neri, Arcobaleno, nidi Tamburrini e Benedetto Marcello a Modena
Chiusi a Modena la scuola d’infanzia Simonazzi, il nido La Pimpa e la scuola d’infanzia Don Milani, le scuole d’infanzia Elena Giovanardi e Maddalena di Canossa, scuola d’infanzia Barchetta, scuola infanzia Saliceto Panaro, scuola d’infanzia Don Franchini Formigine,
Chiuse, la scuola primaria Graziosi Modena, primaria Collodi e scuola infanzia Andersen Carpi.
Chiusi gli istituti superiori Meucci e Vallauri di Carpi.
Disagi con chiusure in due scuole primarie e una dell’infanzia all’Istituto Comprensivo Sassuolo Nord, chiuse la scuola primaria e secondaria di Campogalliano, orario ridotto al IC8 Modena, chiusa la scuola elementare all’Istituto Comprensivo di Novi e orario ridotto per la scuola media.
Ferme le sale day surgery dell’ospedale di Baggiovara.
In interi reparti degli ospedali di Mirandola e del Policlinico di Modena, gli addetti sono già sotto i minimi essenziali (per la grave carenza di personale infermieristico e Oss) e quindi per gli operatori non è stato possibile scioperare. Ciò ribadisce le ragioni dello sciopero di oggi che rivendica più risorse e personale per la sanità pubblica, anche a tutela del diritto alla salute.
Centinaia anche i pensionati in piazza che hanno aderito convintamente alle ragioni dello sciopero.
Dal palco sono intervenuti un delegato della Gambro Vantive sulle attuali incertezze che riguardano lo stabilimento di Medolla e sulla mobilitazione dei lavoratori per garantire al sito un futuro, mentre il lavoratore metalmeccanico della Partena di Carpi ha parlato dell’importante rinnovo del contratto nazionale di lavoro Federmeccanica Assistal, dopo la lunga vertenza con 40 ore di sciopero.
Sono intervenuti anche rappresentanti di Sanitari per Gaza e Modena per la Palestina rivendicando una vera Pace in Medio Oriente e per dire basta a tutte le guerre. Il rappresentante dei ricercatori universitari precari ha denunciato che con la fine dei fondi Pnrr i contratti di 200 ricercatori di Unimore rischiano di non essere rinnovati.
La rappresentante degli studenti di UduMore ha messo l’accento sul caro affitti e la necessità di alloggi a prezzi accessibili e vicini alle sedi universitarie, sul diritto allo studio e alle borse di studio per tutti gli aventi diritto, su investimenti strutturali nell’istruzione, e ribandendo la bocciatura secca del semestre filtro a Medicina.
I pensionati chiedono invece la rivalutazione delle pensioni e criticano l’abolizione di ogni flessibilità in uscita dal lavoro (la Manovra 2026 cancella sia Quota 103 che Opzione Donna).
Erano previsti anche gli interventi di un’insegnante della scuola dell’infanzia Unione Terre d’Argine e del sindacato inquilini Sunia, che sono saltati all’ultimo momento per problemi di scaletta e di durata della manifestazione. Su temi comunque altrettanto importanti come la mancata firma della Fp Cgil nel rinnovo dei contratti pubblici (Enti locali, Sanità, Funzioni centrali) per l’inaccettabile proposta del Governo sul recupero dell’inflazione al 5,8% (contro l’inflazione reale nel biennio del 16,5%), che programma di fatto la riduzione del potere d’acquisto dei lavoratori pubblici. O i temi del caro affitti a Modena, il fenomeno speculativo delle camere in affitto, le difficoltà per i giovani a cercare alloggi a prezzi accessibili, l’aumento degli sfratti e la carenza di alloggi pubblici.
Il segretario Alessandro De Nicola ha ringraziato tutti i partecipanti alla manifestazione, ha ribadito che serve aumentare salari e pensioni e salvaguardare i servizi pubblici, a partire dalla sanità, “è necessario calare il velo di ipocrisia – ha detto – se non ci si vergogna a parlare di rottamazioni e sanatorie perché ci dovremmo vergognare di parlare di patrimoniale?”
Ha concluso che la Cgil continuerà il suo impegno per la Pace e contro il silenzio calato su Gaza e il destino dei Palestinesi, ribandendo la contrarietà alle politiche di riarmo del Governo.
“Oggi non si conclude un percorso di mobilitazione e nemmeno inizia – ha concluso De Nicola – Siamo sulla strada da quasi tre anni e continueremo a farlo per ribadire le nostre lotte, per ribadire che lavoro e Pace vanno di pari passo. Noi siamo l’umanità che non si arrende”.
Modena, 12/12/2025
































































