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Bologna, 15 febbraio 2016
Dopo il nulla di fatto nell’incontro che si è tenuto in Prefettura a Modena lo scorso 11 febbraio è continuato il presidio dei lavoratori davanti alla Castelfrigo.
Ricordiamo che la vertenza è nata dalla mancata applicazione del Contratto Nazionale nelle aziende in appalto, per contrastare condizioni di lavoro insostenibili e per tutelare l’occupazione nei cambi appalto.
Il dramma che si sta vivendo nel sistema degli appalti è sotto agli occhi di tutti: da anni come Cgil stiamo denunciando irregolarità contrattuali, retributive, fiscali e la penetrazione della malavita organizzata nella filiera produttiva.
Queste condizioni stanno esplodendo, in questo caso nel più importante distretto delle carni dell’Emilia Romagna e del paese, e i lavoratori non ce la fanno più.
Stiamo chiedendo solo l’applicazione dei contratti, l’applicazione delle regole nel regime degli appalti, l’applicazione del patto per il lavoro sottoscritto da tutte le istituzioni e le parti sociali dell’Emilia Romagna.
Alla Castelfrigo i lavoratori sono in lotta per avere riconosciute condizioni di lavoro dignitose e regolari.
Stiamo lavorando con tutte le istituzioni, locali e regionali, per ricercare una soluzione condivisa della vertenza.
La risposta dell’azienda è arrivata questa mattina con l’aggressione dei lavoratori da parte di vigilantes privati e poi con l’intervento inaccettabile, fatto su richiesta dei padroni della Castelfrigo, da parte della polizia.
In un paese democratico e in una regione che ha fondato il suo sviluppo sulle relazioni delle parti sociali e le istituzioni, quanto è accaduto questa mattina è grave e inaccettabile.
Continueremo il presidio sino a quando non verrà convenuta una soluzione condivisa e al lavoro riconosciuta la dignità che merita.
Andremo all’incontro convocato ancora domani in Prefettura a Modena con la volontà di definire un’intesa che riconosca ai lavoratori l’applicazione del contratto nazionale di lavoro e la clausola sociale nei cambi appalto.
Siamo convinti di essere nel giusto e solo attraverso il riconoscimento delle norme convenute possiamo parlare di sviluppo equo e sostenibile: speculare su chi lavora e fare cassa sulla pelle dei lavoratori non può essere considerato un modello economico e sociale.
p. la Cgil Emilia Romagna p. la Cgil Modena
Mattioli Scacchetti
p. Flai Filt Cgil Emilia Romagna p. Flai Filt Cgil Modena
Franciosi – De Rose Bottura – Grandi
Video del presidio nella giornata del 15/2/2016
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E’ possibile scaricare i video al seguente link:
https://cloud.er.cgil.it/index.php/s/qTasCbs5d1DHocP