14 Mag 2013
A Grillo piace l’attuale legge sulla cittadinanza. Forse perché non gli piacciono i migranti. Che, del resto, al suo partito non possono iscriversi. La legge “può naturalmente essere cambiata”, spiega, ma solo attraverso un referendum nel quale si spiegano gli effetti di uno ius soli dalla nascita”, dimenticando però il poco trascurabile dettaglio che in Italia il referendum propositivo non esiste. “Una decisione che può cambiare nel tempo la geografia del Paese”, dice temendo evidentemente le “invasioni selvagge” di cui ha parlato in passato, “non può essere lasciata a un gruppetto di parlamentari e di politici in campagna elettorale permanente. Inoltre”, aggiunge”, ancor prima del referendum, lo ius soli dovrebbe essere materia di discussione e di concertazione con gli Stati della UE. Chi entra in Italia, infatti, entra in Europa”. A volte ci viene il sospetto che Grillo farebbe a meno anche della legge in vigore. Per fortuna non sembrano pensarla come Grillo tutti i suoi parlamentari.