29 Mag 2020 coordinamento regionale Cgil Hera, coronavirus, diseguaglianza sociale, filctem, fp, hera, retribuzioni, retribuzioni manager, tariffe,
Sono migliaia le lavoratrici e lavoratori che, pur lavorando, versano in condizioni di povertà.
Il quadro si è aggravato con l’emergenza sanitaria in corso e con gli effetti che sta producendo sulla nostra economia. Se il contesto sociale ed economico è drammatico, risultano quindi eccessive le retribuzioni dei manager delle aziende partecipate dal pubblico, e gli irragionevoli incrementi riconosciuti a vario titolo. Per quanto riguarda Hera, parliamo di retribuzioni attorno al milione di euro che non hanno giustificazione alcuna.
È doveroso e necessario un atto di responsabilità da parte del cda di Hera, e di tutte le aziende partecipate, che vada a diminuire la portata di questi compensi a nostro avviso ingiustificabili.
Ci rivolgiamo anche alle proprietà affinché adottino una scelta politica in tal senso.
Si tratterebbe di un primo segnale a cui deve seguire una politica di contenimento delle tariffe con particolare attenzione alle fasce sociali più deboli e maggiormente colpite dalla crisi Covid – 19. Da anni la CGIL rivendica una nuova politica dei redditi e una più equa redistribuzione della ricchezza, una politica salariale che incrementi le retribuzioni, un fisco più equo basato sulla lotta all’evasione e sulla progressività, l’introduzione di una patrimoniale sulle grandi ricchezze.
Da troppi anni assistiamo invece a una non più tollerabile divaricazione retributiva fra management e lavoratrici e lavoratori, i cui livelli retributivi in generale, e soprattutto per le basse professionalità, lavoratrici e lavoratori degli appalti, precari, part-time involontari, non garantiscono neppure il dettato costituzionale che recita “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.
Per tutti questi motivi è più che mai necessario porre un argine alle enormi disuguaglianze presenti nella società e che gli effetti del Covid-19 rischiano di incrementare ulteriormente.
Coordinamento regionale CGIL-HERA
Bologna, 29 maggio 2020