24 Apr 2013
Bologna-Modena, 24 aprile 2013
Dal 1° marzo di quest’anno Manutencoop FM Spa si è ri-aggiudicata il servizio di global service (pulizie, portierato, vigilanza, ecc…) presso le sedi della multiutility Hera Spa di Modena e Bologna.
Manutencoop FM Spa decide però di affidare in subappalto il servizio di vigilanza e portierato al gruppo Sicuritalia, escludendo CoopService affidataria nel precedente appalto.
Sicuritalia ad oggi non ha ancora i titoli per operare (non essendo decretata per la provincia di Modena) con guardie giurate, ma può solo svolgere l’attività di portierato.
Sicuritalia presumibilmente ha ottenuto l’affidamento garantendo costi insostenibili per la ditta uscente.
Sicuritalia subentra nel servizio con l’intenzione dichiarata di non applicare la normativa sul cambio-appalto, finalizzata al mantenimento dei posti di lavoro: certamente non intende mantenere le 17 persone sul portierato, e intende conservare solo parzialmente le 8 guardie giurate.
Ad oggi sono stati svolti tutti gli incontri possibili, in sede sindacale, presso le Direzioni Territoriali del Lavoro competenti, presso le Province di pertinenza ed è in atto una convocazione delle parti a livello regionale.
Hera è sempre stata assente nei tavoli convocati e Manutencoop FM Spa ha partecipato solo al tavolo provinciale producendo una documentazione assai stringata, ma che confermava come il servizio non fosse stato modificato rispetto al passato.
Inoltre, Sicuritalia sta utilizzando due soggetti imprenditoriali (La Patria e L’Aquila) che operano con guardie giurate in forma sostitutiva rispetto a Sicuritalia in attesa che l’azienda abbia i titoli, mentre i dipendenti di CoopService non assunti sono in sospensione a zero ore.
Questa storia ci racconta di un committente “pubblico” che agisce in spregio delle norme di responsabilità che si è dato e che ha sottoscritto con le parti sociali a tutto danno di un gruppo di lavoratori.
Hera Spa (colosso del Multiutility nato nel 2002 dalla fusione di undici aziende di servizi pubblici dell’Emilia Romagna) è infatti partecipata al 60% da azionisti pubblici, serve 185 diversi comuni in regione, produce ricavi per 4,5 miliardi di euro e circa 335 milioni di utile operativo.
Hera Spa possiede la certificazione di responsabilità sociale ed emana il bilancio di sostenibilità sociale ogni anno. Inoltre è firmataria, a livello nazionale con le organizzazioni sindacali confederali Cgil-Cisl-Uil, di un protocollo di intesa sugli appalti (peraltro già presente nel contratto integrativo del gruppo) di notevole importanza che richiama il rispetto delle clausole sociali, della contrattazione collettiva nazionale e territoriale ai fini del contrasto al dumping contrattuale e sociale, diritti di informazione e comunicazione (30 giorni prima l’eventuale affidamento in appalto) e il pieno rispetto del dettato normativo del Codice dei Contratti Pubblici (L. 163/2006).
In sostanza piene garanzie, sulla carta, per i lavoratori degli appalti. Nella pratica nulla di tutto ciò!!
Questa storia ci racconta inoltre di un secondo committente (Manutencoop FM Spa) che perseguendo una pura logica di ricavo (guadagnare il più possibile dal differenziale risparmiato affidando a Sicuritalia) fa ricadere tragicamente la propria scelta commerciale sull’ultimo anello della catena: i lavoratori.
La ditta uscente CoopService, nell’ultimo incontro tenutosi presso la provincia di Modena, ha formalmente dichiarato l’apertura di una procedura di mobilità in conseguenza della non positiva soluzione della vicenda.
La spregiudicatezza dei soggetti coinvolti in questo caso è pari solo alle dimensioni degli stessi.
I sindacati stanno organizzando con i lavoratori interessati nuove forme di contrasto.
Ma ci chiediamo se tale situazione sia sostenibile e condivisibile da parte del mondo politico e delle pubbliche amministrazioni, in qualità di soci nella società Hera Spa.
L’amministrazione pubblica è a conoscenza di questa situazione? La ritiene tollerabile? O non ritiene piuttosto che i diritti di questi lavoratori siano stati calpestati e che ciò che è stato scritto sulla carta (nel protocollo Appalti) siano pure e semplici dichiarazioni di intenti poi puntualmente eluse all’atto della loro applicazione?
La caratteristica intrinseca e fondamentale del diritto è la sua esigibilità. Ciò al fine di garantire la trasparenza del mercato e la certezza delle tutele di lavoratori, persone e famiglie che da un giorno all’altro possono ritrovarsi “sulla strada”.
La tutela del lavoro e del tessuto socio-economico deve necessariamente ripartire da regole condivise e certe per tutti, pena ne sia la progressiva e inarrestabile destrutturazione del mercato con effetti disastrosi e distruttivi per il lavoro e l’economia stessa del paese.
I Sindacati non lasceranno nulla di intentato per la tutela del lavoro delle 25 persone coinvolte e per la rivendicazione del diritto a regole certe nel settore, ma chiedono anche il pronto e responsabile intervento delle pubbliche amministrazioni al fine di garantire una positiva soluzione a questa vertenza.
Filcams-Cgil Fisascat-Cisl Uiltucs-Uil Bologna e Modena