13 Ott 2011
di Mohcine El Arrag
Il Sole 24 Ore spulcia tra i contratti territoriali e aziendali per capire quanta attenzione dedicano ai lavoratori stranieri e dedica all’argomento un servizio pubblicato il 5 ottobre. Tra le norme “di favore” scopre corsi di alfabetizzazione, mense ‘multietniche’, permessi da agganciare alle ferie per raggiungere il Paese d’origine o per rinnovare la carta di soggiorno, diritto alla conservazione del posto per tornare in Patria ad assolvere il servizio militare obbligatorio. E queste norme riguardano soprattutto i comparti dove è maggiore la presenza di manodopera straniera: edilizia, agricoltura, ristorazione e turismo. Qualche esempio: “Il contratto integrativo per i lavoratori dipendenti delle imprese artigiane che operano nella provincia di Ravenna per esempio disciplina la (non) partecipazione a mensa dei lavoratori mussulmani durante il periodo del Ramadam. Ebbene: per tutti queste giornate gli viene riconosciuta una indennità sostitutiva di mensa”; “Il contratto integrativo Ikea del 27 luglio scorso consente la fruizione di un giorno di permesso retribuito per il rinnovo del documento di soggiorno o per il ricongiungimento familiare”; “Alla Alstom poi è previsto un menù “ad hoc” per gli immigrati: cibi contrari ai precetti religiosi vengono cucinati e serviti separatamente, mentre alla Lucchini Rs di Lovere (Bergamo), società specializzata nella produzione e distribuzione di prodotti di acciaio per l’industria, sono previsti corsi di italiano”; “Altra novità infine da segnalare per i lavoratori immigrati è contenuta nel contratto collettivo nazionale del legno. Si prevede la conservazione del posto di lavoro per chi deve ancora assolvere gli obblighi di leva militare nei rispettivi Paesi. Bisognerà però comprovare il richiamo alle armi con «apposita documentazione”.
I lavoratori stranieri registrati all’Inps sono circa 2,3 milioni. Quelli “in nero” sono stimati attorno ai 600/700 mila, per un totale di quasi 3 milioni di addetti.
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