I LAVORATORI DI COOP ALLEANZA 3.0 CONFERMANO LO STATO DI AGITAZIONE CONTRO SITUAZIONI DI STRESS E DISAGIO IN DIVERSI PUNTI VENDITA

03 Lug 2020 conflitto, coop alleanza 3.0, disagio, filcams, lavoratrici, preposto, punti vendita, reparti, salute sicurezza, stato di agitazione, stress,

Si sono concluse ieri sera le assemblee dei lavoratori di Coop Alleanza 3.0 tenutesi nelle ultime due settimane dopo che il sindacato Filcams-Cgil aveva segnalato alla cooperativa un preoccupante aumento di casi legati a situazioni di forte conflitto dentro alcuni punti vendita della provincia.
Diverse centinai di lavoratori coinvolti nelle quattro assemblee hanno in gran parte confermato una situazione di stress e disagio all’interno dei reparti, con livelli di grossa difficoltà nella gestione dei rapporti con alcuni preposti.
“Dopo la nostra prima denuncia – spiega Alessandro Santini della Filcams-Cgil – le persone che ci hanno contattato per confermare certe situazioni sono aumentate costantemente, quasi come se improvvisamente si fosse rotto quel velo che teneva nascosta una situazione ormai divenuta ingestibile. I casi che ci vengono raccontati sono tutti molto simili, atteggiamenti di prevaricazione e svilimento nei confronti di alcuni addetti. Chi ci contatta è quasi sempre una lavoratrice donna, ma diverse sono le età anagrafiche, i reparti di appartenenza, l’anzianità lavorativa. Tutte queste lavoratrici confermano solo una cosa: una fortissima sensazione di stress legata al posto di lavoro”.

A fronte di alcuni episodi emersi nell’ultimo mese, la Filcams-Cgil si era attivata a più riprese con Coop su quanto veniva segnalato dalle lavoratrici, ricevendo però risposte vaghe o dettate da un protocollo di relazioni che, in questi casi, non può funzionare.
“Abbiamo bisogno di un segnale forte – continua Santini – di una presa di posizione che non sia sulla carta o nelle repliche formali, ma che si tramuti in azione. Non stiamo cercando un colpevole o inseguendo un giustizialismo che non ci appartiene, stiamo chiedendo a Coop di intervenire, di far valere la propria autorevolezza per porre fine ad ogni singolo caso che intervenga in un suo punto vendita e questa è la richiesta che è emersa dalle assemblee. I lavoratori e le lavoratrici hanno deciso di dire basta”.

La Filcams-Cgil di Modena segnala che, in realtà, sono ormai anni che emergono situazioni spiacevoli ma che, ancora, non si sono viste prese di posizione serie da parte della cooperativa.
“Su alcuni negozi sono almeno due o tre anni che la situazione è al limite – spiega Giorgia Volpi, coordinatrice Rsu di Coppa Alleanza a Modena, – ma la risposta che abbiamo sempre ottenuto è quella di produrre prove, testimonianze, costruire una difesa. Il punto, però, non è inseguire una causa nei confronti di un responsabile o di un capo negozio, ma formare i preposti su quelle che sono le loro responsabilità e i loro doveri nei confronti dei colleghi che devono seguire le loro direttive”.

La Filcams-Cgil conferma quindi l’apertura dello stato di agitazione approvata dalla grande maggioranza dei lavoratori presentatisi in assemblea e alla quale darà seguito nello prossime settimane.
“Avremmo voluto incontrare più lavoratori – conclude Santini – ma la situazione emergenziale ci ha costretto ad incontri a distanza in video-conferenza e ad orari penalizzanti per una grande fetta di lavoratori Coop. Basta però quanto emerso anche solo negli ultimi giorni per comprendere che serve intervenire. Lo stato di agitazione deve essere visto come un segnale forte che vogliamo lanciare alla cooperativa che attraversa momenti di difficoltà, ne siamo consapevoli, ma che non può pensare di risollevarsi se all’interno dei propri negozi non sussiste il giusto clima di collaborazione”.

Collaborazione difficile da ottenere in quanto, conferma la Filcams, è degli ultimi giorni la notizia che alcuni preposti Coop stanno girando tra i reparti di diversi negozi per una raccolta firme contro le azioni sindacali e lo stato di agitazione.
“Sarebbe un fatto gravissimo se confermato – afferma ancora Alessandro Santini – abbiamo fatto le assemblee proprio per permettere a chiunque di esprimere la propria opinione perché, per noi, quello è il luogo della discussione, e ci siamo trovati di fronte anche a posizioni contrarie alla nostra com’è giusto che sia. Certo che se Coop tollera un atteggiamento antisindacale di questo tipo, permettendone lo svolgimento addirittura in orario di lavoro la tensione nelle prossime settimane sarà insostenibile e lo scontro inevitabile”.

 

Modena, 3/7/2020

 

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