I TAGLI DELLA RIFORMA GELMINI PENALIZZANO LE SCUOLE MODENESI

25 Mag 2009

Modena, 25 maggio 2009

 

 

 

 

 

In merito alle recenti dichiarazioni sulla scuola modenese, apparse sugli organi d’informazione, del dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Malaguti e del candidato del PdL Ghelfi, vorrei precisare quanto segue.

 

Alle scuole elementari il tempo pieno con le ore di compresenza viene garantito solamente in quei circoli didattici in cui tutte le classi sono già funzionanti a tempo pieno (e non è ancora chiaro l’utilizzo di queste ore di compresenza).

Le 4 ore di compresenza sono invece fortemente a rischio in quegli istituti che prevedono un mix di tempo pieno e modulo, perché potrebbero servire per coprire le mense o le ore di insegnamento del modulo scoperte, penalizzando in tal modo sia la qualità didattica del tempo pieno, ma anche dello stesso modulo dove c’è il rischio concreto di avvicendarsi di un numero elevato di docenti (non si voleva tornare al maestro unico?).

 

Le richieste delle famiglie del modulo a 30 ore rischiano di non avere più i rientri pomeridiani e la mensa.

Rinunciare al rientro pomeridiano e alla mensa non è  una scelta dei genitori – come vogliono far credere i nostri interlocutori – ma si tratta di un vincolo dettato dal decreto del Ministro Gelmini sugli organici che prevede un calcolo sulle 27 ore per le classi prime elementari a fronte di una richiesta di 30 ore di tempo scuola. Ciò comporta nel modulo la distribuzione dell’orario solo antimeridiano con 5 ore consecutive su 6 giorni (dal lunedì al sabato, alla faccia dei livelli di attenzione e di apprendimento soprattutto per bambini di soli 6-7 anni!).

 

Alla scuola media, le 35 classi in meno di tempo prolungato è vero che sono una scelta delle famiglie, ma certamente una scelta condizionata dall’ampliamento dell’orario obbligatorio (imposto dal decreto sugli organici) che passa dalle 33 alle 36 ore.

 

La scuola dell’infanzia nel 2009 è ancora considerata dal dirigente dell’ufficio scolastico provinciale qualcosa di accessorio, e delle 8 nuove sezione richieste ne è stata concessa una sola!

 

A livello provinciale, la scuola superiore recupera 41 posti di organico togliendoli alla scuola media.

 

E’ stupefacente che si dica che con il primo anno di applicazione della riforma scolastica tutto rimanga come gli anni precedenti.

I dati ufficiali dell’ufficio scolastico regionale dell’Emilia-Romagna parlano per la nostra provincia di un aumento di studenti pari a 1.432 su tutti gli ordini di scuola, mentre i docenti subiscono un taglio di 121 unità dovuti ai provvedimenti sopra citati e all’aumento del numero degli alunni per classe.

Faccio presente che Modena è la provincia dell’Emilia-Romagna con il più alto rapporto alunni per classe, cosa che non è mai citata da Malaguti e Ghelfi, e con il maggior credito vantato dalle scuole verso il Ministero (19 milioni di euro che ancora le scuole devono avere e che hanno già speso per supplenze, esami di Stato e acquisto di materiali)

 

I 121 posti in meno sono, in parte, personale di ruolo costretto a trasferirsi in altra sede (alla faccia della continuità didattica!), ma in gran parte sono docenti precari con un’età media sui 40 anni, con anni di supplenza alle spalle e famiglie da mantenere, che si troveranno senza lavoro e senza alcun ammortizzatore sociale. E con incerte prospettive di riprendere a insegnare anche nei prossimi anni, visto il piano di tagli triennale imposto dalla legge 133/08.

 

Ricordiamo a tutti che non sono gli assessori a proclamare gli scioperi, ma i sindacati, e che il 30 ottobre scorso lo hanno fatto unitariamente, Cgil Cisl Uil Snals e Gilda, per protestare contro una legge iniqua, fatta passare come riforma ma che è solo una manovra di tagli indiscriminati, che non tiene conto né della qualità della scuola pubblica, nè delle richieste delle famiglie.

Il tanto sbandierato maestro unico a 24 ore, è stato richiesto dallo 0,2% delle famiglie modenesi (il 3% a livello nazionale) e non ha trovato applicazione in nessuna istituzione scolastica modenese, decretandone una sonora bocciatura!

 

Stefano Colombini, segretario provinciale sindacato scuola FLC/CGIL Modena

 

 

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