Ieri la Conferenza nazione Cgil sull'Immigrazione 2/Epifani: "La battaglia per i diritti è oggi più difficile che in passato"

08 Ott 2009 mobilitazione,

No alla discriminazione verso i migranti e rilancio della mobilitazione per una piena integrazione economica, sociale politica delle persone che vivono e lavorano in Italia, a prescindere dal colore della pelle e dal Paese di provenienza.
Con questi obiettivi la Cgil si prepara alla manifestazione contro il razzismo di sabato 17 ottobre a Roma, che si annuncia come una delle più grandi degli ultimi anni, e di questi temi ha discusso oggi nella sua terza conferenza nazionale sull’immigrazione. Tanti i partecipanti e gli interventi di immigrati, esponenti delle varie realtà territoriali e di categoria della Confederazione di Corso d’Italia, con una nota comune negativa: una grande preoccupazione per il clima di intolleranza e di xenofobia che si va affermando nel Paese.
Su questo, in particolare, insiste Guglielmo Epifani: “La storia non è sempre progressiva – afferma- stiamo tornando indietro rispetto a conquiste di molti anni fa, costretti a lavorare in un contesto in cui i nostri valori e i nostri obiettivi sono meno facilmente conseguibili perché il razzismo non è più un fenomeno elitario ma in espansione nella società, a tutti i livelli. L’Italia di vent’anni fa, quando fu assassinato Jerry Essan Maslo –sottolinea il segretario generale della Cgil- era forse meno razzista di oggi”. Ma anche la Cgil di oggi non “è la stessa di allora, e grazie allo sforzo di tutti abbiamo fatto grandi passi avanti verso un sindacato multiculturale e multietnico”. Eppure “bisogna essere realisti e sapere che ci aspettano lunghi anni difficili”, con la crisi che contribuisce a creare un clima ostile “ in cui l’altro è visto come un potenziale avversario nel mercato del lavoro, e questo vale soprattutto per i migranti”.
Per Epifani la crisi non è solo questione di numeri ma di rapporti sociali deteriorati che creano problemi in più per un sindacato dei diritti e della solidarietà come la Cgil. Anche la recente regolarizzazione delle badanti ha mostrato la gravità della situazione: “Non ho visto – afferma- la Confidustria chiedere di estendere il provvedimento anche ad altre tipologie di lavoratori, mentre ricordo che negli anni della crescita erano proprio gli imprenditori del nord-est a volere politiche di flussi meno restrittive”.
Si impone dunque, per il leader della Cgil, la necessità di una battaglia culturale e di valori, “di scegliere tra una società chiusa o aperta, tra diritti differenziati ( come contemplato nel Libro Bianco) e diritti universali”, una battaglia che deve essere capillare e costante “anche all’interno della nostra organizzazione”.
Quanto alla questione della cittadinanza “è –dice Epifani- fondamentale. Bisogna affermare lo ‘ius soli’, il diritto di chi vive qui, che sia o meno italiano”; e se su questo anche il Presidente della Camera ha dei ripensamenti ed è d’accordo con la Cgil va bene.
Sulla questione della sicurezza il segretario generale della Cgil cita i dati che dimostrano non esserci differenza tra il coinvolgimento di italiani e di immigrati nel numero dei reati, critica il governo “che costruisce risposte alla paura generando altre paure” e ripete l’invito a manifestare con la massima unità il 17 ottobre.
Infine, da parte Di Epifani, la conferma che immigrazione e razzismo “saranno il cuore dei nostri temi congressuali e che la Cgil sarà sempre un punto di riferimento per i diritti delle persone”.

Fonte: Cgil

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