16 Lug 2009
Il Consiglio dei Ministri di ieri 15 luglio, su proposta del Ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto, ha impugnato la legge della Regione Marche n.13/2009 e la legge regionale della Toscana n.29/2009, entrambe in materia di sostegno ed integrazione di cittadini stranieri. Secondo quanto si legge in una nota del Dipartimento per i Rapporti con le Regioni, “la legge della Regione Marche prevede una serie di interventi in favore non solo di cittadini stranieri regolarmente soggiornanti nel territorio regionale, ma rivolti anche a ‘cittadini stranieri immigrati in attesa della conclusione del procedimento di regolarizzazione’. Pertanto, essa richiama la condizione giuridica dell’immigrato che, ancora privo di regolare permesso di soggiorno, risulta sprovvisto dei documenti necessari affinché la sua presenza sul territorio nazionale possa essere qualificata, ai sensi della normativa statale, come legittima”, mentre la legge della Regione Toscana “contiene alcune disposizioni che prevedono specifici interventi (in materia di assistenza socio-sanitaria, di rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno, di incidenza sui flussi migratori) in favore di cittadini stranieri immigrati privi di regolare permesso di soggiorno, eccedendo in tal modo dalla competenza regionale.”.
La nota così prosegue: “Tali leggi disciplinando ed agevolando il soggiorno degli stranieri che dimorano irregolarmente nel territorio nazionale, incidono sulla disciplina dell’ingresso e del soggiorno degli immigrati che, come più volte affermato dalla Corte Costituzionale è riservata allo Stato, in quanto ricompresa nelle materie ‘diritto di asilo e condizione giuridica dei cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea’ e ‘immigrazione’.”.Al riguardo la nota ricorda che il Ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, ha dichiarato: «Ho proposto l’impugnativa di queste specifiche leggi delle Regioni Toscana e Marche ovviamente in punto di diritto ma non mi sfugge un punto di fatto, la presumibile volontà da parte delle suddette Regioni di eccedere le proprie competenze legislative anche con uno spirito di polemica nei confronti di leggi e norme decise dal Parlamento e quindi leggi dello Stato. Non mi pare che questo sia un atteggiamento utile al necessario dialogo tra Governo e Regioni e soprattutto vedo il pericolo di un inutile e dannoso implemento del contenzioso presso la Corte Costituzionale. Credo anche che ciò contraddica un costume, assunto dal Ministero per i Rapporti con le Regioni, teso a comporre ogni eventuale contenzioso ben prima che questo approdi nelle sedi competenti per evidenti motivi di rapidità, efficienza ed efficacia dell’azione legislativa regionale.»
Il commento del Presidente della Regione Toscana Claudio Martini
Sempre ieri, il Presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, ha così commentato sull’Agenzia di informazione della Giunta regionale “Toscana Notizie”la notizia della decisione del Consiglio dei Ministri di impugnare la legge toscana: «Quello deciso dal governo è un ricorso annunciato ancor prima che la legge fosse approvata, frutto di un atteggiamento – questi sì – ostile e pregiudiziale. La nostra legge dice quello che dice la Costituzione. E’ una legge che interviene sugli aspetti sociali, di competenza regionale, legati alla presenza di immigrati, quindi alle politiche dell’accoglienza e dell’integrazione oltre che alle forme di primo e urgente soccorso a tutela anche della salute pubblica. La Legge toscana non interviene quindi né sulla condizione giuridica dell’immigrato, né sulla regolamentazione di flussi, materie di stretta competenza statale. In Toscana siamo abituati a rispettare le leggi dello Stato, ma anche a difendere l’autonomia che la Costituzione ci riconosce. Affronteremo con serenità e convinzione il dibattito di fronte alla Corte perché solo la Consulta e non il governo può stabilire se abbiamo o no travalicato le nostre competenza».
PER SAPERNE DI PIU’:
http://www.affariregionali.it/Comunicati/SchedaComunicato.aspx?idComunicato=537