27 Nov 2012
di Arturo Ghinelli
Il rapporto «Alunni con cittadinanza non italiana 2010-2011» del Ministero dell’Istruzione evidenzia sempre più la consistente e crescente presenza di alunni con cittadinanza non italiana, come avviene in altri ambiti del panorama italiano.
Gli alunni stranieri, sempre più numerosi e multietnici, hanno reso necessario un adeguamento della scuola ad una nuova realtà di pluralismo culturale attraverso interventi volti a favorire l’integrazione e l’interculturalità. Se si tiene conto che i Paesi di provenienza sono circa 200, è facile intuire la complessità del fenomeno. Se nei primi anni l’incremento della presenza degli stranieri nelle scuole italiane era dovuto principalmente all’immigrazione, successivamente l’evoluzione del fenomeno ha determinato un incremento degli stranieri di seconda generazione rispetto ai nuovi ingressi.
Nell’anno scolastico 2011/2012 il numero degli alunni con cittadinanza non italiana è pari a 755.939 unità. Il rapporto degli alunni stranieri sul totale degli alunni è in continua crescita per ciascun ordine di studio; nella scuola dell’obbligo ormai su 100 alunni 9 sono stranieri . Rispetto all’anno scolastico precedente l’aumento è di 45.676 unità, pari al 6,4%.
L’incremento complessivo del 6,4% è dovuto essenzialmente agli alunni con cittadinanza non italiana nati in Italia (44% degli alunni stranieri in totale) piuttosto che alla consistenza del flusso migratorio (3,6%). Questa tendenza ha determinato l’aumento degli stranieri di seconda generazione secondo una distribuzione diversificata nei diversi livelli scolastici: più dell’80% è presente nella scuola dell’infanzia e primaria.
Il totale degli entrati per la prima volta nel sistema scolastico italiano è pari a 45.676 unità, e rappresenta il 6% degli studenti con cittadinanza non italiana e lo 0,5% del totale degli studenti.
Continua la diminuzione del numero delle scuole statali e non statali che non accolgono alunni stranieri (1.000 in meno). Nell’anno scolastico 2011/2012 circa il 73% del totale delle scuole ha una presenza percentuale di alunni con cittadinanza non italiana compresa tra uno e trenta. Ci sono scuole (quasi 1.000) che per diversi motivi si trovano a dover accogliere una percentuale di stranieri che supera il 40% degli alunni totali, soprattutto in Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte; al contrario, Campania, Sardegna e Sicilia hanno tra il 40 e 46 per cento di scuole prive di alunni stranieri.
Il limite del 30% è entrato in vigore dall’anno scolastico 2010/2011; a livello nazionale la percentuale di classi con oltre il 30% di alunni stranieri è pari al 5,3%. Il fenomeno della concentrazione di alunni stranieri nelle singole classi risulta tuttavia ridimensionato considerando le classi al netto degli alunni stranieri nati in Italia: la percentuale scende infatti all’1,7%.
Il maggior flusso migratorio si registra dalla Romania che, con 141.050 unità, raggiunge una percentuale pari al 18,7% dell’intera popolazione scolastica straniera. A seguire gli studenti provenienti dall’Albania (circa 103.000 pari al 13,6%) e dal Marocco (12,7%) .
Poiché la presenza di alunni stranieri è legata all’immigrazione sul territorio si può affermare che in alcuni comuni questa è stata particolarmente favorita tanto che la presenza degli studenti con cittadinanza non italiana supera il 20% degli alunni in totale. Questo accade a Mirandola (MO), Montichiari (BS), Arzignano (VI), Campi Bisenzio (PO) e in particolare a Pioltello (MI), dove il 28,1% degli studenti sono stranieri. Gli studenti di cittadinanza marocchina si concentrano in misura rilevante a Sassuolo (42,6%) mentre come è ormai noto una maggiore presenza di cinesi si ha in Toscana: a Prato (44,6%) e Campi Bisenzio (48,4%).
E’ in miglioramento il rendimento scolastico. Se ne deduce che il lavoro svolto dalle scuole per favorire l’integrazione degli alunni stranieri continua a produrre risultati incoraggianti. Tuttavia, confrontando i ritardi degli alunni stranieri con i ritardi degli alunni italiani, risulta come i primi presentino maggiori difficoltà nel proseguimento degli studi. In tutti gli ordini di studio e anni di corso è maggiore la percentuale di alunni ripetenti con cittadinanza non italiana.
NOMADI. Tra gli alunni con cittadinanza non italiana occorre considerare anche gli studenti nomadi (Rom, Sinti e Caminanti) che si distribuiscono uniformemente nelle diverse ripartizioni geografiche ad eccezione del Nord-Est dove la loro presenza è più contenuta. Come ci si poteva attendere l’ordine di studi maggiormente frequentato è l’istruzione primaria con una presenza di 6.416 unità. Poco più della metà sono iscritti alla scuola secondaria di I grado e solo 134 nomadi seguono un corso di studi di II grado.
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57818a3232c4/alunni_con_cittadinanza_non_italiana_a.s.201011.pdf” 57818a3232c4/alunni_con_cittadinanza_non_italiana_a.s.201011.pdf