29 Apr 2011
IMMIGRAZIONE: CGIL, BENE SENTENZA UE, GOVERNO CAMBI POLITICA
Bocciata dalla Corte di giustizia dell’Unione Europea la norma italiana che prevede il reato di clandestinità. Soddisfazione espressa dalla Confederazione che chiede: un cambiamento radicale di politica e la ridefinizione delle norme sull’immigrazione in linea con la legislazione internazionale ed europea
Soddisfazione è stata espressa dalla CGIL per la bocciatura da parte della Corte di giustizia dell’Unione europea della norma italiana che prevede il reato di clandestinità. La norma, introdotta nel 2009 nell’ambito del cosiddetto ‘pacchetto sicurezza’, punisce gli immigrati irregolari con la reclusione e secondo i giudici europei è in contrasto con la direttiva europea sui rimpatri dei clandestini e può compromettere la realizzazione dell’obiettivo di instaurare una politica efficace di allontanamento e di rimpatrio nel rispetto dei diritti fondamentali. Secondo la sentenza, il giudice nazionale dovrà quindi disapplicare ogni disposizione nazionale contraria alla direttiva.
Secondo la CGIL, tutte le critiche espresse dal sindacato a proposito “dell’obbrobrio giuridico” del reato di clandestinità, sono state confermate con la sentenza di oggi. “Ma a questo punto – aggiunge la CGIL – non basta più prendere atto del fallimento della politica del governo Berlusconi. Serve un cambiamento radicale di politica”.
“La sentenza della Corte – spiega Vera Lamonica, Segretario Confederale CGIL con delega all’immigrazione – non solo è molto positiva, ma era anche prevedibile vista appunto l’assurdità della costruzione giuridica scelta dal governo italiano. E’ dunque la prova, se ce ne fosse stato ancora bisogno, che la politica del governo è sbagliata e inefficace”. “Ora – ha proseguito Lamonica – serve davvero un cambio di rotta serio che non sia all’insegna della propaganda, né dell’emergenza”. Le norme sull’immigrazione, secondo la CGIL, devono essere ridefinite in modo radicale e seguire la legislazione internazionale ed europea. (Fonte: CGIL)