IMMIGRAZIONE: DUE CLASS ACTION DELL'INCA PER IL DIRITTO DI CITTADINANZA E LA CONCESSIONE DELLA CARTA DI SOGGIORNO

09 Feb 2012

 

Con un comunicato stampa l’INCA CGIL informa che il 2 febbraio scorso sono state depositate presso il TAR del Lazio due class action sul diritto di cittadinanza degli immigrati. La prima, promossa da 46 cittadini stranieri, insieme al Patronato Inca, Federconsumatori e Cgil, per chiedere la riduzione dei tempi di istruttoria attualmente necessari per il riconoscimento della cittadinanza italiana, considerati inaccettabili .

L’Inca denuncia che sono in media 730 giorni (2 anni) i limiti di tempo a disposizione dell’Amministrazione per effettuare le verifiche necessarie ad accordare la cittadinanza. Spesso però i tempi si allungano ulteriormente fino ad arrivare a 3-4 anni senza peraltro ottenere risposte adeguate.

Con la class action i promotori del ricorso amministrativo chiedono la verifica, con un apposito monitoraggio, delle procedure in essere e propongono soluzioni operative che, senza costituire un onere aggiuntivo per lo Stato, potrebbero migliorare i tempi di istruttoria attualmente troppo lunghi per un Paese civile.

Il secondo ricorso, promosso da 13 cittadini stranieri, insieme alle altre associazioni già citate, denuncia il comportamento adottato da alcune Questure in merito alla concessione del permesso CE-SLP ai familiari di soggiornanti di lungo periodo (già “carta di soggiorno”).

Alcune sedi, infatti, interpretando in modo restrittivo la norma, prolungano l’attesa per ottenere lo stesso documento di ulteriori 5 anni + 90 giorni per i familiari di coloro che sono già in possesso di permesso di soggiorno di lungo periodo.

I ricorrenti ritengono che lo straniero in possesso dei requisiti reddituali e di idoneità alloggiativa necessari all’ottenimento del permesso CE-SLP possa richiedere lo stesso documento per i familiari a suo carico rientrando anch’essi nelle condizioni del richiedente.

Il Ministero dell’Interno è tenuto, per legge, a pubblicare l’iniziativa sul proprio sito internet così come di darne comunicazione anche al Ministro per la Pubblica Amministrazione e Innovazione.

La formula dell’azione collettiva consente alle persone e alle associazioni che si riconoscono nei casi oggetto dell’iniziativa legale attivata ieri, di aderire anche a ricorso presentato. Le associazioni ricorrenti si rendono quindi disponibili a raccogliere eventuali richieste di adesione. LEGGI

http://www.inca.it/News/201202031236.htm

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