Immigrazione.Intervista a Morena Piccinini: "Il fallimento del governo"/Rassegna Sindacale

22 Set 2009

di Marco Togna

   Dietro alla regolarizzazione di colf e badanti si cela il fallimento della politica del centrodestra sull’immigrazione. Iniziata nel precedente governo Berlusconi con i decreti-flussi collegati alla Bossi-Fini e aggravata ora con il pacchetto sicurezza. Pensare che la regolarizzazione potesse avvenire attraverso i flussi o, ancora peggio, introdurre il reato di clandestinità, sono stati errori gravi, che hanno prodotto solo lavoro sommerso e patenti di criminalità. Ora l’esecutivo cerca di correre ai ripari ma in modo troppo parziale e contraddittorio. La Cgil, pur evidenziando i numerosi elementi di dissuasione contenuti nel provvedimento, lavora perchè vengano colte tutte le possibilità di questa sanatoria. Ed è la segretaria confederale Morena Piccinini, responsabile delle Poltiche di welfare e dell’immigrazione, a indicare i prossimi obiettivi.

 

   Rassegna La regolarizzazione di colf e badanti è una misura chiesta da più parti. Come si è arrivati al varo del provvedimento?

 

   Piccinini Con l’attuazione della legge sulla sicurezza, e il conseguente inserimento del reato di clandestinità, tutta Italia si rende conto che nel nostro paese lavorano centinaia di migliaia di persone che, non avendo in mano il permesso di soggiorno, perchè il sistema dei flussi non funziona, rischiano di diventare all’improvviso dei criminali. Una legge crudele, che non ha nulla a che vedere con la questione della sicurezza, animata da uno spirito punitivo verso gli immigrati ma anche verso le famiglie, che di colf e badanti non possono fare a meno. Ed è stata proprio l’esasperazione delle famiglie, assieme alla pressione del sindacato, del mondo cattolico, di tante associazioni, a imporre la necessità della regolarizzazione.

 

   Rassegna Quindi il provvedimento, in via di principio, è giusto?

 

   Piccinini Il problema è un altro. In Italia ci sono persone perbene che lavorano e che vanno regolarizzate. Di conseguenza ci si chiede: perché le colf sì e il lavoratore edile o il bracciante no? Il governo deve riconoscere che non deve essere regolarizzato solo il lavoro della domestica ma tutto il lavoro. La nostra battaglia continua in questo senso, non solo  per salvaguardare la dignità delle persone, ma anche per il bene del paese, per garantire le entrate fiscali e contributive.

 

   Rassegna Il governo si muove tra regolarizzazioni ed espulsioni. Non c’è contraddizione?

 

   Piccinini Una contraddizione grandissima: sono costretti a riconoscere che c’è bisogno di regolarizzare almeno una parte del lavoro, ma poi fanno un’operazione con la legge sulla sicurezza per espellere alcune delle persone regolarizzate. Ciò dimostra che è un’operazione che non si può fare: è il paese che nei fatti non lo vuole, è nei fatti che c’è bisogno di lavoratori stranieri regolari.

 

   Rassegna Ma voi criticate anche il processo relativo a colf e badanti

 

   Piccinini Il governo cede alla regolarizzazione cercando di lucrare un vantaggio economico (500 euro) che rappresenta una tassa aggiunta: chiede alle famiglie di pagare pegno, pensa di far cassa sulle spalle di famiglie e immigrati, imponendo un’imposta impropria sui rinnovi dei permessi di soggiorno. E’ un messaggio di esosità e di cattiveria.

 

   Rassegna Vi sono anche molti ostacoli

 

   Piccinini Certo, come i limiti di reddito per regolarizzare le colf e qualche trappola inserita nel percorso (la mancata restituzione di 500 euro se la domanda non viene accettata). Il governo inserisce elementi di deterrenza perché cerca di fare in modo di scoraggiare questa campagna di civiltà e di tranquillità delle famiglie. Dobbiamo riuscire a dimostrare che c’è un mondo che vuole regolamentare i rapporti di lavoro con gl immigrati all’interno di un’idea di legalità.

 

   Rassegna Dal governo giungono però segnali diversi

 

   Piccinini Vengono elementi di dissuasione. Cogliamo tanti piccoli segnali che intimidiscono le stesse famiglie. Ci viene segnalato che ci sono realtà nelle quali la famiglia, quando fa la denuncia di ospitalità, si trova di fronte a questure che minacciano multe per il periodo pregresso di mancata denuncia. Tutto ciò invece di trasmettere un messaggio di tutela non solo degli immigrati ma anche nei confronti delle stesse famiglie che hanno bisogno di aiuto. Il governo sta trasmettendo paura alle famiglie.

 

   Rassegna Di qui la campagna della Cgil

 

   Piccinini Sì. Stiamo facendo una grande campagna di informazione per tranquilizzare le famiglie e, pur nel giudizio negativo, stiamo facendo un’azione di consulenza, tutela e di rappresentanza, in modo che tutti si possano sentire tranquilli. E’ un’azione politica, questa della Cgil, perchè nello spazio tra la fragilità della famiglia, perchè deve pensare a una persona non autosufficiente, e la fragilità della badante, dell’assistente familiare, è necessario un soggetto di tutela, come la nostra organizzazione e la nostra rete di assistenza. Tutto ciò deriva anche dalla debolezza del welfare: in uno Stato che non sa aiutare le famiglie, nel quale il grande tema dell’accudimento è lasciato all’arte di arrangiarsi, serve un impegno serio per sollecitare le istituzioni e le forze politiche a un’efficace politica dell’assistenza, uscendo dal rapporto datore di lavoro debole-lavoratore debole. Il lavoro di cura e di assistenza non può che rientrare nella rete del pubblico, anche perchè la regolarizzazione non risolverà i problemi se non vi sarà una politica generale di sostegno del welfare. Invece il governo taglia risorse alla spesa sociale e pretende pure di ostacolare la regolarizzazione.

 

   Rassegna D’altra parte in tema di immigrazione si sta muovendo anche l magistratura

 

   Piccinini C’è un’ordinanza de giudice del tribunale di Pesaro (31 agosto) che ha già messo gli riatti alla Corte costituzionale per incostituzionalità della legge 94 sulla sicurezza, proprio sul reato di clandestinità. Apprezziamo che il problema venga subito al pettine, anche pechè ci auguriamo che una sentenza ella Corte cancelli il reato di clandestinità.

 

Fonte: Rassegna Sindacale,  n. 34 del 17-23 settembre

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