12 Mar 2013
di Mohcine El Arrag
Secondo dati Unioncamere, sfiorano ormai il mezzo milione le imprese guidate da cittadini stranieri. Per la precisione sono 477. 519 e nel 2012 sono cresciute del 5,8%, 24.329 imprese in più rispetto all’anno precedente. “Un contributo che si è rivelato determinante per mantenere in campo positivo il bilancio anagrafico di tutto il sistema imprenditoriale italiano (cresciuto, lo scorso anno, di sole 18.911 unità)”. Le imprese a guida di cittadini stranieri rappresentano il 7,8% del totale delle imprese, con punte superiori al 10% in due regioni, Toscana (11,3) e Liguria (10,1), e in ben dodici province, tra cui spiccano Prato (23,6), Firenze (13,6) e Trieste (13,2).
In termini assoluti sono prime le attività del commercio al dettaglio, 129.485, e dei lavori di costruzione specializzati, 101.767. Molto distanziate le attività dei servizi di ristorazione (31.129) e il commercio all’ingrosso (29.646). In termini di incidenza percentuale, le attività guidate da immigrati sono presenti soprattutto nelle telecomunicazioni (dove sono il il 34,9%), nella confezione di articoli di abbigliamento (il 24%) e nei lavori di costruzione specializzati (il 18,9%).
Per struttura organizzativa, nella grande maggioranza (385.769 imprese, l’80,8% del totale) le attività degli imprenditori immigrati sono costituite nella forma dell’impresa individuale, la più semplice, mentre le società di capitale (46.239 unità) sono il 9,7%. Comincia a diffondersi lo strumento della società cooperativa: quasi 8mila unità, cresciute lo scorso anno al ritmo dell’8,2%.
Quanto alla proveninenza degli imprenditori – con riferimento alle sole imprese individuali – il paese leader resta il Marocco, da cui provengono 58.555 titolari. Seguono la Cina (42.703) e l’Albania (30.475). Gli incrementi più forti registrati nel 2012 hanno riguardato in termini assoluti il Bangladesh (+3.180 imprese) e in termini relativi il Kossovo (+37,6%).
“La geografia dello sviluppo dei territori e del rilancio del paese – ha detto il Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello – passa anche per la valorizzazione di queste forze imprenditoriali, che scelgono la via del mercato per integrarsi prima e meglio nella nostra società. Sono perlopiù forze giovani, con una grande motivazione alle spalle e dunque capaci di offrire opportunità di lavoro che, in questa fase, possono essere importanti nel recupero dei livelli occupazionali”.